Punti di vista
Data: 19/10/2017,
Categorie:
Tradimenti
Autore: mtbp, Fonte: Annunci69
... Aspettai qualche secondo, con la speranza che ci ripensasse, invece niente, mi disse di sederci ad aspettare il treno. “Pure stanco è”.
LUI: Francesca, questo il suo nome, indossava un abitino leggero che terminava sopra il ginocchio, sedendosi e accavallando le gambe lo stesso si era alzato, mettendo in mostra due belle gambe che non potetti non notare. Sopra, l’abito era leggermente scollato, seppur non avesse un seno prosperoso, metteva in risalto una bella scollatura e soprattutto si capiva che sotto quel vestito non c’era il reggiseno, visti i capezzoli come spuntavano appuntiti dall’abitino. “Per essere una timida, sa come vestirsi per far eccitare un uomo”, pensai mentre la guardavo senza farmene accorgere troppo. Francesca era nervosa, si mangiava le dita nell’attesa che arrivasse il treno, decisi così di tranquillizzarla e instaurai con lei una chiacchierata senza far riferimento al motivo per il quale ci fossimo incontrati. Il treno arrivò 15 minuti dopo, la chiacchierata si era fatta piacevole e amichevole, il treno ci colse di sorpresa, quasi ad interrompere quel momento. Francesca si alzò, si avvicinò alla porta scorrevole del treno e prima di salire mi salutò con un dolce sorriso. La porta si chiuse automaticamente e da quel momento non la vidi più.
LEI: Diego, questo il suo nome, non brillava certo per iniziativa. Mi ero preparata a quell’incontro al meglio, estetista, parrucchiera, avevo pure indossato un abitino niente male, senza neanche mettere il ...
... reggiseno, per non parlare del fatto che sotto indossavo un perizoma da urlo, quello delle grandi serate. Più volte, seduta, avevo accavallato le gambe, tirandomi di nascosto l’abitino il più su possibile, per mettere in mostra le mie gambe, ma niente. L’unico a godersi quello spettacolo forse era il ragazzino che si trovava dall’altra parte delle rotaie, che aspettava il treno opposto al mio e che mi stava proprio davanti e mi fissava tra le gambe da mezzora. “Chissà che pugnette si farà nel bagno del treno”, mi venne da pensare, non badando a quello che Diego mi diceva nel frattempo e pensando a ciò mi venne da sorridere. Per fortuna il treno arrivò, così mi alzai e ormai sconsolata salì su, tornandomene a casa.
LUI: Passarono diversi giorni dopo quell’incontro, un martedì mi ritrovai a casa, ero libero dal lavoro, mi dedicai tutta la mattinata alla cura del giardino, dopodiché finalmente pranzai e mi buttai a letto, esausto per via anche del caldo che c’era quel giorno. Mi collegai al sito d’incontri e trovai un messaggio, era lei, Luna. Il cuore accelerò il battito, iniziai a tremare per l’emozione, sembravo un bambino. Aprii il messaggio.
- “E’ un peccato non avere un giardino da curare, ti avrei chiamato senz’altro a farmelo sistemare”, scrisse lei.
- “So fare tanti altri lavori oltre il giardiniere”, risposi.
- “Ah si? E cosa?”.
- “Beh, posso fare l’elettricista o anche l’idraulico. A te non faccio pagare nemmeno la chiamata, vengo a domicilio gratis”.
- ...