Cronache quotidiane#1
Data: 17/06/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Lerry
... della nomenclatura anatomica indicante l'organo adibito alla minzione e alla riproduzione, ma non certo un cazzo, una minchia, una nerchia, scettro di potere, grimaldello del piacere segreto delle donne, delle femmine, le quali, questo l'ho capito subito, prima ancora di pucciare il biscotto, tra le due opzioni semantiche scelgono la seconda, al di là di tutte le menate su come conti poco ciò che hai fra le gambe e come siano ben altre le qualità richieste e apprezzate - sì, certo, ci saranno altri campi in cui conta tutto il resto, chi lo nega, ma nello specifico, intelligenza gentilezza sensibilità attitudine alla comprensione affidabilità maturità ecc., insomma tutto quanto di simile le donne come mia madre rimproverano agli esemplari maschili come mio padre, salvo poi riequilibrare tutto a letto, non mi si dica di no, tutto questo patrimonio che un uomo può portare in dote alla sua compagna fa un passetto indietro allorquando si tratta di calarsi le mutande e darsi da fare -, perché in fondo in fondo le due stronzette hanno ragione, sotto la stratificazione culturale in cui cresciamo e dalla quale siamo prodotti pulsa il nostro istinto primario, il Genio della specie, che, lo dice anche Schopenhauer, non certo l'ultimo dei fessi, è finalizzato all'accoppiamento per il perpretarsi della specie, pertanto viene da sé come un Villanacci parta avvantaggiato, con un gran numero di chance da gettare qua e là, rispetto a noi coglioncelli dalle palle di cappone. L'idea di essere ...
... visto come un Villanacci's boy mi manda il sangue al cervello, perciò, complice l'erezione che sento pulsare gagliarda, per motivi che non sto adesso ad indagare, guardo sprezzante le due ragazze di fronte a me, con uno sguardo colmo di astiosa sfida, ingollo d'un fiato metà bicchiere di coca e, trattenendo un rutto, mi alzo di scatto - con troppa irruenza, evidentemente, perché la sedia rovina all'indietro, sbattendo lo schienale sul parquet e producendo un secco rintocco che tuttavia non distoglie dalla scena principale nessuno dei tre, né me, che ho slacciato la cintura ed ho adesso le dita sul bottone dei jeans, né Annamaria e Barbara, che, col busto leggermente proteso in avanti, battono le quattro mani sul tavolo accompagnando un ooooooooh di prolungata attesa, come si sente negli stadi al momento di un calcio di punizione da posizione interessante. Non la tiro molto per le lunghe e dopo qualche secondo rimango in mutande, con i pantaloni accartocciati alle caviglie. Le due arpie commentano fischiando e intonano nu-do nu-do nu-do, battendo sempre all'unisono le mani sul tavolo. Sto per tirare giù gli slip, quando irrompe nella stanza la voce della padrona di casa, la madre di Annamaria. Faccio in tempo a raccogliere la sedia e a sedermici su, infilandomi il più possibile sotto al tavolo, visto che non ho fatto in tempo a tirare su completamente i pantaloni, prima che entri in scena la signora De Rosa) - Ah, siete qui, ragazzi... Buonasera. Che fate? - Il progetto, ma' - ...