1. Love is in the air - montepulciano (parte 4)


    Data: 19/06/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: HegelStrikesBack

    ... pratica sto riversando su di lui tutta la rabbia che vorrei sfogare su Sebastiano.
    
    Con la differenza che se Sebastiano soffrirebbe come un cane - meritatamente, ma soffrirebbe - questo più lo sottometto e più gode. E anche io godo col cazzo piantato nel suo culo. Godo mentre mi lecca nella zona del perineo e poi l’ano, poi i piedi.
    
    Finiamo di scopare alle quattro di mattina, mi rivesto in fretta, lo saluto dicendogli “Ciao troia” e corro verso Montepulciano.
    
    Non voglio svegliare Sara, soprattutto perchè non sappia quanto tardi ho fatto e preferisco dormire nella mia cameretta di quand’ero ragazzo.
    
    Mia mamma non ha mai tolto nulla di ciò che era mio.
    
    C’è ancora il poster degli U2, le polaroid delle feste al Cherì Club durante il liceo, il modellino della Fulvia di Sandro Munari.
    
    Prendo dal mio armadio una vecchia felpa e mi butto sul letto a dormire.
    
    La mattina seguente quando tutti si svegliano per la colazione io sono già in cantina ad aiutare papà ad etichettare l’olio.
    
    “Buongiorno amore, ma dove hai dormito?”
    
    “Buongiorno! Ho dormito nella mia cameretta, ho fatto un po’ tardi e non volevo svegliarti… dormito bene cucciola?”
    
    Cucciola? Claudio, ma stai bene? Terra chiama Claudio, Claudio rispondete. Stai diventando ridicolo.
    
    “Dormito bene sì, ero solo un po’ preoccupata sapendoti in giro…”
    
    “Sono un uomo responsabile, lo sai.”
    
    “Senti noi andiamo a fare un giro per Montepulciano, tu che fai?”
“Io aiuto papà e Lucio con l’olio, ci vediamo ...
    ... per pranzo.”
    
    “Ok amore a dopo.”
    
    Sebastiano a malapena saluta. Io non rispondo al saluto.
    
    Dopo qualche minuto lo vedo rientrare.
    
    “Io avrei voluto dirtelo comunque. Volevo che tu lo sapessi da me.”
    
    “Vattene.”
    
    “Claudio ti prego non fare così. Io manco lo voglio sto figlio, io voglio te.”
    
    “Ma ammazzati, che ci fai una figura migliore. Povero bambino, con un padre frocio e codardo come te.”
    
    “Così mi uccidi però.”
    
    “Magari potessi, è che per uno come te in galera non ci vado.”
    
    “Claudio io ti amo davvero. Non posso nemmeno immaginare cosa tu stia passando, mi dispiace infinitamente. Io ti amo.”
    
    “SPA-RI-SCI”.
    
    Il mio urlo ha risuonato nelle volte in pietra della cantina per qualche secondo.
    
    Quando ho alzato la testa dalle casse d’olio la sagoma longilinea di Sebastiano non c’era già più.
    
    Ho pianto in silenzio per tutta la mattina fino all’ora di pranzo.
    
    A pranzo ho preparato in silenzio i pici e per tutto il pranzo sono stato in silenzio, aprendo la bocca solo per farci entrare le forchettate di cibo, e in silenzio me ne sono andato a lavare i piatti in cucina.
    
    Sara mi raggiunge immediatamente, veloce come un falco.
    
    “Che hai.”
    
    “Niente, Sara, è stata una mattinata un po’ così.”
    
    “Così come?”
    
    “Brutta.”
    
    “Ma… hai pianto? Che ti succede amore?”
    
    “Vedo mio fratello molto peggio dell’ultima volta, lo so che la mia presenza non risolverà nulla, però pensavo di fermarmi qualche giorno. Ho voglia di passare un po’ di tempo con lui e ...
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