Il bello addormentato nel bosco - 2
Data: 25/06/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad
... slinguandogli bramosamente le palle; poi gli cercò l’uccello con la bocca e prese a succhiarglielo con non minore bramosia. Era un terzetto perfetto, un meccanismo che si muoveva in perfetta sintonia: Azzurro inculava gagliardamente Turvaldo, che succhiava golosamente il cazzo di Carlino, da cui era a sua volta avidamente succhiato.
Carlino vedeva altresì il grosso cazzo di Azzurro scorrere dentro e fuori il culo di Torvaldo, vedeva i coglioni voluminosi oscillare nell’incessante andirivieni, e lui stesso, attraverso i fremiti che attraversavano il corpo dell’amico, percepiva la primordiale potenza animalesca di quello stallone.
Nella sua folle eccitazione il cazzo di Turvaldo colava denso sugo nella bocca di Carlino, gli impastava la lingua, lo inebriava; e lo stesso doveva fare il suo nella bocca di Turvaldo. Quanto avrebbe voluto che tutto questo durasse per sempre.
Ad un tratto, però, scorse le palle di Azzurro che cominciavano a rattrappirsi, gli si raggrumavano alla base del cazzo, e subito dopo vide la grossa vena percorsa da una successione di ondate, mentre la sborra si riversava nel culo di Turvaldo, accompagnata dai grugniti profondi e dagli spasimi di Azzurro.
Sentirsi pulsare nel retto quel poderoso torrone, finì di sconvolgere Turvaldo, che sollevò la testa, mollando il cazzo di Carlino, e urlò tutto il suo piacere, mentre rovesciava una colata di sborra calda nella bocca dell’amante, che si affrettò a ingoiarla per non farsi ingozzare.
Infine, ...
... mentre gli ultimi fremiti percorrevano il corpo di Azzurro e le ultime gocce salmastre gli scolavano sulla lingua, Carlino si afferrò l’uccello dimenticato e con due colpi raggiunse l’orgasmo pure lui.
Altri giochi sperimentarono nelle ore successive, giochi durante i quali, ahimé, anche Azzurro si trovò a perdere irrimediabilmente la sua verginità.
“Ragazzi, quanto vi amo!”, disse alla fine, abbracciandoli raggiante.
Fu Turvaldo a rompere l’idillio:
“Bisogna studiare un piano, - disse – fra poco ho idea che si sveglieranno tutti.”
“Hai ragione, tesoro, non possiamo farci trovare così.”
“Non possiamo farci trovare per niente: - aggiunse Turvaldo – hai dimenticato cosa succede a chi fa queste cose?”
“Ma noi siamo destinati a vivere per sempre insieme felici e contenti…”
“Col cazzo! voi due siete principi e forse ve la cavate, ma a me mi mandano come minimo ai lavori forzati.”
“Andiamo via, - disse allora Azzurro, che non intendeva rinunciare a nessuno dei due – fuggiamo dove non ci conosce nessuno.”
Detto fatto, si rivestirono in fretta, raccolsero in una sacca lo stretto indispensabile e zitti zitti sgattaiolarono fuori dal palazzo, mentre intorno a loro il mondo si andava risvegliando.
Nessuno riuscì mai a scoprire che fine avesse fatto il principe: i più pensarono che qualche creatura della foresta se ne fosse innamorata e lo avesse rapito portandolo con sé.
Neanche noi lo sappiamo, però di una cosa siamo certi: che Azzurro, Carlino e ...