1. La Coinquilina cap.18


    Data: 21/10/2017, Categorie: Etero Autore: Saretta, Fonte: EroticiRacconti

    ... ridestò dal suo sogno ad occhi aperti. Scrollò la testa : “Sara, così no, ti si vede il seno…” Sara di rimando abbassò lo sguardo sul suo busto: “davvero? ma io questa la metto per andare al lavoro..nessuno mi ha mai detto nulla” Gustavo fu pervaso dall’ennesima scossa: immaginare la maliziosa sbadataggine di Sara salendo sull’autobus, mentre è al lavoro, immedesimarsi negli occhi di bramosia dei suoi colleghi mentre si muove leggera in mezzo alle scrivanie dell’ufficio mostrando involontariamente le sue grazie, lo faceva letteralmente impazzire. Di nuovo fece uno sforzo per uscire dalle sue fantasie, mentre la sua coinquilina attendeva interrogativa un suo responso. “Sara, non fraintendermi, stai benissimo vestita così. E se mettessi un reggiseno saresti perfetta per la cena di domani..ma penso che sia inutile chiederti di metterne uno..” Sara lo guardò con uno sguardo misto tra la commiserazione ed il divertimento “Gus caro, te l’ho già detto, non le porto quelle robe, non mi piacciono, mi fanno sentire costretta. Le uniche volte che le ho messe negli ultimi anni è stato per accontentarti una sera e sai bene com’è andata a finire…” Gustavo ripercorse mentalmente i fatti di quella sera. Pensò al vestito indecente di Sara, al suo reggiseno senza coppe, che evidenziava ancor più i suoi seni, pensò al suo collega, alla scazzottata. Gli sembrò che fossero passati anni, invece erano pochi mesi “Ok, Sara. Allora facciamo così: senza volerti snaturare o costringere, posso ...
    ... chiederti di metterti qualcosa di meno trasparente?” Sara sbuffò, ed iniziando a slacciarsi la camicetta . Si diresse in camera per trovare un’alternativa. Dopo pochi minuti tornò indietro con, al posto della camicetta, un top arancione a manica lunga, incrociato sul davanti, che incorniciava perfettamente i suoi seni e che lasciava una larga porzione della sua scollatura visibile. “Questo va bene?” disse con aria un po’ spazientita. Gustavo osservò il suo busto. La forma delle sue mammelle era perfettamente delineata dalla stoffa sottile, ma quantomeno, per gli standard di Sara, era decente. Avvertiva inoltre che si stesse stancando di accontentarlo e, per non tirare troppo la corda rispose. “ok, perfetto, grazie mille.” “Bene, se non ti dispiace ora vado a dormire, sono molto stanca, ci vediamo domani..a che ora è l’appuntamento?” disse Sara ormai sulla soglia della propria camera “Io e Bea arriveremo qui direttamente dopo il lavoro, verso le sei e mezza. Considerando che dobbiamo cucinare, facciamo le otto, ok?” “Va bene, tanto forse ho un aperitivo con una collega prima” “Perfetto, buona notte.” La mattina seguente gustavo uscì di casa piuttosto nervoso. Litigò con almeno due automobilisti prima di arrivare al lavoro. Quando entrò in ufficio vi trovò Bea che invece, sorridente, sembrava aver digerito l’idea della “cena a tre” di quella sera. Gustavo subito fu rasserenato da quella visione e si rilassò. Parlarono del menù della sera e concordarono che una bella carbonara ed un ...
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