1. La Coinquilina cap.18


    Data: 21/10/2017, Categorie: Etero Autore: Saretta, Fonte: EroticiRacconti

    ... si rivelò però più duro da togliere del previsto e dovette stringere la bottiglia in mezzo alle cosce per fare più forza, rispedendo al mittente l’offerta di Gustavo di farlo al posto suo. Chinandosi in avanti, la sua maglietta incrociata si allontanò dal petto sotto il peso dei suoi seni enormi. Ci fu un momento di sospensione, in cui tutti gli occhi erano puntati su di lei, probabilmente per motivi differenti. Quando diede lo strattone per stappare con forza, la bottiglia si stappò. Ma il movimento brusco, probabilmente anche per colpa di una legatura non troppo attenta, fece slacciare inavvertitamente il top incrociato di Sara, che si aprì lasciandole totalmente scoperto il seno destro. Passarono pochi, interminabili secondi prima che Sara si accorgesse dell’incidente. La sua espressione passò velocemente da divertita e vittoriosa a sorpresa. Ma senza perdere la calma, posò la bottiglia sul tavolo e si richiuse il lembo imbizzarrito della sua maglietta. Al contempo, le espressioni degli altri due commensali furono tutt’altro che divertite. Soprattutto quella di Bea, che divenne immediatamente rossa in volto come se stesse per esplodere da un momento all’altro. Sara, accortasi della situazione di imbarazzo generale, cercò di sdrammatizzare con una battuta dicendo: “Ops, scusate. Nella fretta di cambiarmi devo aver fatto il nodo male...ma tanto siamo in famiglia, niente che il mio coinquilino non abbia già visto, vero Gus?” Accortasi immediatamente della gaffe, si tappò la ...
    ... bocca istintivamente con la mano destra. Questa frase, che nei suoi intenti non voleva essere provocatoria, fu una secchiata di benzina sul falò che si era già innescato nella testa di Bea. Non poté più trattenersi e disse: “Sara, ma tu ti vesti sempre così da zoccola in casa o lo fai per provocare Gustavo?” Di nuovo ci furono alcuni interminabili secondi di silenzio, a cui si susseguì la risposta di Sara, che tutto tollerava tranne i giudizi sommari sulla sua presunta moralità. “Senti, Beatrice. Noi ci conosciamo da meno di un’ora e ti invito a non lasciarti andare a conclusioni affrettate su qualcuno di cui non sai nulla. Io non cerco di sottrarti il tuo bello, non sono qui a fare la zuffa come delle galline per qualcuno che ha le idee chiarissime su cosa vuole e come ottenerlo. E soprattutto, io non ho intenzione di snaturarmi solo perché tu ti senti insicura, e ti assicuro, stasera l’ho già fatto a sufficienza.” Gustavo sentì che la situazione stava decisamente scappandogli di mano, ma non aveva idea di come fermare il treno in corsa. “Ragazze dai, non litigate..non è successo nulla”...e nel fare questo prese la bottiglia di vino per versarne un po’ alle sue compagne di convivio. Ma la sua mano tremava e, quando cercò di versare il vino alla sua coinquilina, urtò goffamente il bicchiere mezzo pieno che le si rovesciò tutto addosso. “Oh merd….” disse Gustavo. Sara fece un balzo istintivo indietro sulla sedia, prese dei fazzoletti di carta e cercò di asciugarsi al meglio. ...