1. Come l'ho convinta


    Data: 26/06/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: suntopless, Fonte: Annunci69

    ... certamente gli sguardi degli altri uomini non potevano tutto sommato lasciarla indifferente. Un po’ la facevano sentire orgogliosa, ma non proprio come intendevo io.
    
    Fu un primo passo. Ma la mia ossessione era un’altra. Non era semplicemente mostrare le sue tette in spiaggia. Volevo di più, molto di più.
    
    Durante un momento di intimità le accennai la cosa. Per condividere il pensiero, non per altro. Ero sì ossessionato, ma non ero pienamente convinto neanch’io.
    
    Lei quasi s’infuriò. Sembrò offesa al solo mio pensiero. Per qualche tempo non ne parlammo più.
    
    Poi, spinto dall’ossessione, ritornai sull’argomento. Tentai un approccio più distaccato, più ipotetico.
    
    Lei era fermamente e convintamente decisa. Neanche voleva prendere in considerazione l’idea.
    
    Ma riuscii a convincerla a parlarne in astratto, per ipotesi.
    
    Le elencai i miei perché sì ed i miei perché no, non ne ero convinto neanch’io ancora e glielo confessai.
    
    Lei questa volta educatamente mi ascoltò, ma il risultato finale fu lo stesso di prima:
    
    “Non se ne parla nemmeno!”
    
    Periodicamente tornai sull’argomento. Ed ogni volta lei era meno arrabbiata con me per quel che le proponevo. Non perché andava convincendosi, ma perché aveva capito che il mio desiderio non era ancora diventato una vera ed improrogabile necessità. Aveva capito che anch’io nutrivo tantissimi dubbi.
    
    Ma a differenza delle prime volte in cui ne discutemmo, le volte successive cercavo di fare esprimere lei. Di farle dire, ...
    ... con tutta la calma del mondo, senza alcun bisogno di andare su tutte le furie, cosa ne pensava lei. E di non limitarsi ad un “No!” e basta. La convinsi ad articolare il suo no, a spiegarmi cosa non la convinceva.
    
    Fu a questo punto che tutto cambiò.
    
    Le posizioni, mia e sua, divennero molto più chiare. Differenti, ma molto più chiare. E per assurdo fu proprio lei, indirettamente, a far sì che io mi convincessi definitivamente nell’andare avanti ed insistere fino ad ottenere un sì anche da lei.
    
    Nello spiegarmi il suo perché no inseriva a rafforzare la sua tesi, almeno così lei riteneva, alcuni argomenti che invece io ritenevo assolutamente ininfluenti.
    
    La prima vera discussione che mi convinse fu più o meno così:
    
    “Perché non lo faresti? Prova a spiegarmelo, prova ad argomentare il tuo rifiuto.”
    
    “Il motivo è abbastanza semplice. Anzi i motivi sono piuttosto semplici. Innanzitutto mi vergognerei davanti ad un altro uomo a presentarmi tutta nuda. E poi farmi toccare. Addirittura fare l’amore con lui, con un estraneo: non penso che proverei piacere. Anzi penso proprio che sia durante che soprattutto dopo mi sentirei piena di un senso di schifo!”
    
    “Ma sei sicura che non proveresti piacere? Nemmeno un po’? Prova a scindere l’aspetto fisico da quello mentale!”
    
    “Beh, sì, forse come dici tu potrei provare sul momento, se abbastanza stimolata e se adeguatamente coinvolta nella situazione, un piacere fisico. E’ ovvio, è fuor di dubbio che la stimolazione sessuale, ...
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