1. Il giudizio di paride - 3, il più bello fra gli umani


    Data: 01/07/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... Menelao cominciò a muoversi dentro e fuori, dapprima lentamente, quasi a prolungare il più possibile la voluttà dell’amplesso, e poi con sempre maggiore velocità, via via che più pressante si faceva l’urgenza di godere.
    
    Infine, con un ultimo affondo poderoso, l’orgasmo esplose liberatorio e un’ondata dopo l’altra di sborra calda gli si riversarono fuori dallo scroto contratto.
    
    Paride si ritrovò per un istante sospeso per aria, impalato a quel nerchione pulsante, poi avvertì distintamente il flusso del seme lungo la grossa vena e un calore intenso via via che gli si riversava nel retto… un calore intenso… un piacere indescrivibile… e pure lui si ritrovò a sborrare spasmodicamente sui mattoni mal cotti del muretto.
    
    Rimasero così avvinti finché il cazzo smollato di Menelao non scivolò fuori, tirandosi dietro una colata densa dal buco ancora mal chiuso. Paride si girò e i due si abbracciarono stretti. Solo allora si accorsero di essere rimasti in piedi vicino al parapetto, in piena vista di chi si fosse trovato nei paraggi o delle sentinelle di ronda.
    
    Allora si ritrassero in un cono d’ombra e tornarono ad abbracciarsi. Poco dopo la bocca di Menelao cercò la bocca di Paride, le labbra si schiusero, le lingue si intrecciarono.
    
    “E’ la prima volta che bacio un uomo.”, bisbigliò Paride.
    
    “La tua bocca sa di miele…” , sospirò Menelao.
    
    “E la tua sa di more dolci… e amare…”, sospirò Paride, tornando a cercare le sue labbra.
    
    “Non mi sono mai sentito così con un ...
    ... ragazzo.”, disse dopo un pezzo Menelao.
    
    “Così, come?”
    
    “Non ho mai desiderato nessuno, come desidero te…”, e gli insinuò tra le cosce il cazzo nuovamente duro, passandoglielo sotto lo scroto.
    
    “Prendimi, cosa aspetti?”, lo invogliò allora Paride con voce roca, guidandolo verso l’aper-tura.
    
    Stavolta il pistone scivolò dentro ancora più agevolmente nel foro già unto e slargato e appena fu arrivato in fondo, il ragazzo passò le braccia attorno al collo di Menelao e con un saltello gli si avvinghiò ai fianchi con le gambe, mentre l’altro lo afferrava per le natiche e lo sorreggeva stringendolo a sé.
    
    Già l’Aurora indorava la linea dell’orizzonte, quando Menelao si alzò dal letto coniugale, in cui era tornato da poco di soppiatto, a predispose affinché venisse preparata la caccia. La notte di passione non sembrava aver lasciato su di lui nessuna traccia, quando vestito col solo perizoma, balzò vigoroso a cavallo, seguito da Paride e dagli altri cacciatori.
    
    Anche il principe troiano appariva fresco e luminoso, baciato com’era dal favore di Apollo. Spronarono i veloci cavalli e dopo un po’ si addentravano nella selva, spargendosi ognuno dietro la sua preda, come erano soliti fare. Ben presto Paride e Menelao si ritrovarono da soli, allora scesero da cavallo e si addentrarono in un folto di arbusti, tenendo gli animali per le briglie. Giunti in un piccolo spazio riparato:
    
    “Fermiamoci qui. – disse il Re – Lasciamo che gli altri proseguano la loro caccia.”
    
    “E tu?”, ...
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