1. Le pulsioni sessuali recondite e lascive di Amelia


    Data: 22/10/2017, Categorie: Etero Autore: Bastino9, Fonte: EroticiRacconti

    ... si…si… lo sono, ora le sue dita mi stringevano sia un capezzolo e sia il glande della clitoride: non resistetti venni con abbondanza. Senza darmi tempo mi mise bocconi e mi slargò prima le gambe e poi le natiche: qué nalgas cachondas tienes. Capii le sue intenzioni e non volevo assecondarlo perché avevo già provato due volte ed per entrambe era stata un’esperienza negativa e non volevo ripeterla. Lui mi teneva in posizione sottomessa e non potevo muovermi, passò la mano sulla mia vagina e raccolse tutti i liquidi, con quelli lubrificò il mio culo ed in più ci lasciò cadere un grosso grumo di saliva, poi piazzò il suo cazzo ormai duro al centro dell’ano e spinse, sentii la cappella che mi spaccava, urlai per il dolore, lui continuava a spingere mentre io mi dimenavo come un’ossessa ma lui era più forte di me ed anche in una migliore posizione; aveva raggiunto il suo scopo ormai il suo cazzo era quasi dentro e lo muoveva con ritmo molto delicato ma il dolore non diminuiva, per ogni movimento sentivo slargarmi dolorosamente lo sfintere. Non resistevo, cercavo di mordergli le braccia le mai senza risultati, anzi lui si infoiava sempre di più per la mia resistenza alla fine cominciai ad inveire pesantemente contro di lui che arrabbiandosi mi disse spagnolo: ahora estás atacándome con palabras mucho malas y malvagie pero cuando dentro de un minuto me preguntarás de continuar yo te dejo con el culo abierto. Non lo ascoltavo ma continuavo solo a gridare ma con sempre minore ...
    ... convinzione e quel suo grosso membro che mi aveva spaccato ora stava procurandomi piacere tanto da cominciare a guaire come una cagna. Mi da un colpo e spinge quasi tutto dentro e si ferma e con voce aspra mi dice: Puta! Cosa dovrei fare ora io con te? Lasciarti così con il culo aperto e andare via? Mi hai gridato cose cattive e malvagie, io non ti ho fatto violenza, sapevo che ti sarebbe piaciuto ma ora basta il gioco è finito. No Alonso, no… continua, fai quello che ti piace fare, gioca con me. Con un colpo secco me lo tirò tutto fuori, sentii un dolore acuto ma stavo zitta aspettavo, aspettavo e con me con il mio ano aperto; temevo che volesse veramente attuare la sua minaccia. Alonso? Si va bene non posso lasciarti porque mi polla es más dura que antes e ricominciò a fottermi prima con dolcezza poi sempre in un crescendo senza interruzione, sentivo che i muscoli del culo stavano cedendo, anzi avevano ceduto: il suo pene entrava ed usciva senza incontrare difficoltà. Da pecorina che ero mi fece mettere supina ed alzare in alto le gambe con due cuscini sotto la schiena; praticamente il mio buco di ano si trovava perfettamente all’altezza del suo cazzo. La sua non era solo eccitazione ma il piacere di castigarmi; oh Alonso! quanto quel tuo castigo mi eccitò allora e ricordarlo oggi mi piace. Per quanto tempo mi prese in quella posizione non sono in grado di dirlo ma so che mi ha fatto avere ripetuti orgasmi e quando finalmente decise di eiaculare ero distrutta fisicamente; quando ...
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