Monica
Data: 22/10/2017,
Categorie:
Etero
Autore: xtrans, Fonte: Annunci69
... subito.
Giovedì.
Scendo a fare colazione. Infondo in fondo spero di trovarla seduta là, ma niente. Dalla finestra la sua auto nel parcheggio non si vede. È sicuramente ripartita. Non ci penso più.
La giornata al lavoro è più distesa della precedente e riesco a tornare in hotel già alle 18.30. Mi prendo il mio tempo, faccio una doccia infinita e arrivo alle 20.00 facendo zapping tra i canali satellitari. Quindi opto per jeans e maglietta con una evidente scritta “Never say Never” e scendo a cena. Laura, abituata a vedermi in giacca e cravatta, mi guarda sbalordita e per la prima volta ricambiando il suo sorriso arrossisce. Evviva! Sono tornado umano, in barba ad un lavoro che spersonalizza.
L’aver fatto arrossire Laura mi carica di buon umore. Ceno leggero e con calma, quindi solita tappa al bar ma per una birra. Mi siedo al tavolo dove la sera prima ho parlato con Monica. Solita stampa locale da interpretare a sensazione e dopo la prima birra ne segue un’altra. Non ho voglia di salire a dormire e tergiverso, ma poi cedo al pensiero del venerdì che mi attende, con ultima tirata al lavoro e viaggio di rientro. Così anche se non sono nemmeno le 22 inizio a muovere verso la mia camera. Ma prima solita boccata d’aria.
Sto per appoggiare la mano sulla maniglia della porta per aprila che questa si spalanca e davanti a me, con cappotto Burberry, borsa di Bottega Veneta, trolley YSL e laptop, ritrovo Monica. Quasi ci scontriamo.
“E tu?!” esordisco con grande ...
... sorpresa “Ma non dovresti essere a Milano a quest’ora?”. Lei stizzita “Già, dovrei!! Ma oggi ne sono successe di ogni al lavoro e quindi devo rimanere anche domani! Ho un diavolo per capello!”.
Effettivamente la tensione è palpabile ed i capelli un po’ scompigliati sono un evidente segno di stress in lei che è sempre in ordine. Subito sono un po’ titubante “questa è incazzata nera e vorrà rintanarsi direttamente in camera senza passare dal Via!” penso, ma poi il mio buon umore prevale. Così, mentre la alleggerisco del laptop e del trolley che si lascia sfilare di mano quasi con sollievo, le dico “dai! recupera una stanza, ti aiuto a portare su le cose, poi nel tempo di una doccia sono sicuro che Laura qualcosa da mangiare te lo farà trovare e se vuoi mi racconti tutto”.
Subito mi guarda come avessi detto un’eresia. Penso “Alé, mi son preso troppa confidenza, adesso mi annichilisce”. Invece, sguardo basso e annuendo con la testa, il verdetto: “Mh! Ok!” e un sorriso.
E così fa.
Accompagnata in camera per porgerle le sue cose torno ad aspettarla al bar chiedendo un paio di toast e dell’acqua. Una ventina di minuti e Monica riappare. Capelli raccolti, maglietta smanicata e attillata, pantaloni Danza e scarpe da running.
È stanca, si vede, acqua e sapone, ma la sua è una bellezza fine, elegante e proprio il suo essere così naturale la rende ai miei occhi affascinante. Un piccolo ciuffo di capelli alla base del collo sfuggito all’elastico attira la mia attenzione e senza ...