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Monica
Data: 22/10/2017, Categorie: Etero Autore: xtrans, Fonte: Annunci69
... volerlo in quell’istante penso che vorrei baciarla lì. Scendo seguendo le forme evidenti del suo seno, percorro dall’alto al basso la sua silhouette. Lo ammetto. Mi piace! “Pensi di mangiare o di uscire a fare una corsa!?” le dico per distogliere la sua attenzione dal mio sguardo che grida “mi piaci!” ma che vedo essere studiato dagli occhi di lei con un velo di diffidenza. “Non era previsto rimanessi qui!!! così questo è l’unico cambio pulito che ho per la sera non avendo avuto la possibilità di fare un po’ di palestra in questi giorni. Non farmi sentire in imbarazzo!”. “Lungi da me! Ma non hai visto come sono conciato io? Comunque dai, siediti che così mi racconti!”. Viene verso di me e prima di sedersi si ferma al mio lato, mi squadra e “...caro il mio signor Never say never...effettivamente l’abito l’hai lasciato in valigia anche tu a quanto pare!!”. Ci facciamo una bella risata e finalmente si siede di fronte a me appoggiando l’inseparabile blackbarry sul tavolo. Mentre Monica mi racconta delle problematiche della giornata, tenendo sempre d’occhio il telefono, seguo i suoi discorsi a tratti guardandola negli occhi, a tratti seguendo il movimento delle sue labbra ammaliato dal suo tono di voce. Per un istante il mio sguardo deve averle trasmesso le mie sensazioni tanto da farla indugiare per un attimo nel discorso che stava facendo e da rivolgere ai miei occhi uno sguardo sempre di studio ma questa volta meno distaccato e un po’ ...
... incuriosito. Tempismo perfetto di Laura, arrivano i toast, e gli sguardi si ricompongono. Monica inizia a mangiare così inizio a dirle il mio parere sulle situazioni che mi ha esposto. Segue il discorso annuendo mentre a piccoli morsi finisce a stento il primo toast. “A quest’ora non ho neanche fame” mi dice riponendo il secondo toast dopo avergli dato un paio di morsi. A quel punto da una rapida occhiata al blackbarry, lo ripone, si sporge indietro, si appoggia allo schienale della sedia, si stiracchia e “certo che avresti potuto trovarti compagnia migliore stasera invece che ascoltare le mie noiose miserie”. “Ma va!” rispondo deciso e guardandola dritto negli occhi “non avrei potuto sperare di trovare compagnia migliore”. “Sei gentile” mi dice con tono morbido quanto la pelle della sua mano che, questa volta sporgendosi verso di me, appoggia alle mie braccia conserte. Quella mano bolle. E rispondendole “ma figurati, dico sul serio..” appoggio la mia di mano per un attimo al dorso della sua. Non ci eravamo mai neanche sfiorati fino a quel momento ma in quell’istante è stato come superare tutto ad un tratto una barriera e ce ne rendiamo conto entrambi. Ci rendiamo conto anche del fatto che la naturalezza con cui dialoghiamo denota una certa sintonia tra noi e questo rende gli sguardi di Monica meno diffidenti. Monica si ritirare, riprende il telefono tra le mani che in quel preciso istante torna a lampeggiare rosso, una scorsa rapida alla mail in entrata e “oggi non c’è ...