1. Soggiogata 22


    Data: 06/07/2019, Categorie: Tradimenti Autore: Italy456987

    ... di me e iniziò a leccarmi il bottoncino.
    
    A quel punto persi veramente la testa e iniziai a dimenarmi scompostamente in un orgasmo illimitato.
    
    Non capivo esattamente cosa succedesse, ma a un certo punto mi fu chiaro che avevo un bastone nella fica, uno nel culo e due cappelle danzavano sulle mi labbra.
    
    Non sapevo quale cappella stessi leccando o quale mi stesse penetrando ma era una cosa bellissima che non avrei interrotto per niente al mondo ma poi iniziarono a fare delle strane manovre e l’uccello che avevo davanti mi fu tolto e messo nel buchetto poi….no…non era possibile!!!
    
    “mmmmpppphhhhnnooooo che fate!!?? Non così!!! Mi fa male!!! Ahiiaaaammmmmppphhh”
    
    Sentivo un altro uccello che tentava di entrarmi nel sedere che però era già occupato…il mio sfintere però iniziava a cedere e le mie proteste furono messe a tacere da una verga che mi penetrò fino in gola, poi due mani che mi strizzarono i capezzoli con violenza unite a un’altra che mi agguantò le labbra della passerina stringendole tra loro mi portarono ad un ennesimo orgasmo durante il quale riuscii appena a percepire che la battaglia tra il mio sederini e i due uccelli la stava perdendo il mio buchetto.
    
    Mentre mi dimenavo in un orgasmo pauroso me ne resi conto: avevo due cazzi in culo!!! Si “cazzi e culo” non “uccelli e sedere” mi stavano ...
    ... sfondando il culo me lo stavano slabbrando si!!
    
    Era incredibile mi sentivo piena all’inverosimile le pareti dell’ano tiravano allo spasimo ma non soffrivo anzi godevo, godevo da impazzire mentre mi attaccavo alla cappella che avevo in bocca per non gridare.
    
    Sentivo distintamente i due pistoni che entravano dentro il mio sederino, mi slargavano in maniera pazzesca, più del cappellone dell’avvocato, ma non sentivo quasi dolore.
    
    Dopo un po’ altre manovre complicatissime alle quali non potevo neanche assistere perché c’era sempre un bastone caldo che reclamava la mia bocca.
    
    Alla fine capii cosa stavano facendo: la stessa cosa di prima ma adesso sentivo aprire ancora di più il mio povero buchetto era tirato all’inverosimile perché i primi due erano stati quelli un po’ più piccoli, adesso c’erano Vincenzo e il suo sosia.
    
    Il dolore per fortuna si placò velocemente e subito la marea del piacere rimontò imperiosa accettando quella penetrazione innaturale mentre alternativamente ingoiavo quei randelli di carne con la bocca riuscendo in alcuni momenti a prenderli insieme giocando con le due cappelle come fossero ciliege.
    
    La sensazione di litri di sperma nel sedere e altrettanti in bocca e sul viso accompagnò il mio ennesimo orgasmo mentre con la gola piena dell’uccello che finivo di mungere guaivo come una cagna in calore. 
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