1. Punizione nello spogliatoio


    Data: 07/07/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: btmbear87

    ... lui veniva a controllare che facessi il mio dovere, ma lo sentivo sempre quando si stava avvicinando così una volta mi feci sorprendere appositamente seduto con il telefono. Avevo un po’ di paura.
    
    «Riccardo! Che cosa fai con quel telefono!!?»
    
    «Mi… mi scusi…» balbettai.
    
    «Non ti è bastata la lezione allora?? Ne vuoi ancora?»
    
    «No, no la prego…» finsi di implorare.
    
    «Io ti avevo avvertito, non i lasci altra scelta!»
    
    Prese dal suo borsone un altro singlet e me lo vece indossare, ma stavolta anche lui si cambiò. Indossò un singlet a cui aveva praticato un foro anteriore per far uscire il suo cazzone, mentre me aveva dato un modello aperto dietro. Sapevo esattamente dove saremmo andati a finire. Si unse un po’ l’asta e poi il mio culo. Io lo lasciai fare sottomesso.
    
    Decise che avremmo combattuto lì per cui portò dentro un materassino.
    
    Subito gli sui di fronte e subito mi buttò a terra, come la scorsa volta. Mi divincolai, ma non riuscivo a girarmi. Poi lui mi lasciò fare, fingendo di distrarsi e così mi trovai prono con lui sopra. Solo che stavolta la carne del suo cazzo era direttamente a contatto con quella del mio culo e lo sentii irrigidirsi.
    
    «Adesso sentirai, razza di scansa fatiche buono a nulla!»
    
    Sentivo la cappella strusciare lungo il solco tra le mie natiche cercando il buco. Io muovevo il culo per rendergli le cose più difficili. Lui allora tenne i miei polsi con una mano sola e con l’altra iniziò a sculacciarmi forte!
    
    «Stai fermo!» Mi ...
    ... urlava. «Non muoverti! Ho - detto - stai - fermo!» e ad ogni parola era un terribile schiaffo sul culo. Mi placai perché quelle manate mi facevano male sul serio.
    
    Lui avvicinò la tesa alla mia e mentre riprendeva un polso per mano riprese a strusciare la cappella.
    
    D’un tratto lo sentii e lo sentì anche lui. Aveva trovato il pertugio. Cominciò a fare pressione per far passare la cappella. Io sentii un male atroce e stavo per protestare quando lui mi zittì:
    
    «Azzardati ad emettere un suono e te la farò pagare! Lo senti come scorre? Tra poco lo avrai tutto per te!».
    
    Detto ciò io strinsi i denti e lui spinse fino a che non sentii i suoi coglioni toccare il mio culo. Era tutto dentro.
    
    Iniziò così a scoparmi febbrilmente. Ansimava nelle mie orecchie. Io mi stavo lentamente abituando al dolore che si stava tramutando in piacere. I suoi affondi erano accompagnati da ansimi nelle mie orecchie.
    
    «Cazzo quanto mi ecciti ragazzino! Da oggi tu sarai la mia troia! Ti insegnerò io l’educazione!»
    
    Mi diceva mentre mi scopava. Avevo le carni piene di lui.
    
    Poi si fermò quando era tutto dentro e si lasciò andare su di me di peso.
    
    «Maledizione!» mi disse piano all’orecchio «questi singlet mi eccitano troppo. Sto per venire!»
    
    Non sapevo se voleva che dicessi qualcosa, quindi tacqui assaporando la sensazione del suo corpo abbandonato sul mio con il suo cazzo dentro di me.
    
    «Di’ qualcosa no? Troietta!»
    
    «Faccia come vuole signore, sono suo.»
    
    Sentivo che quelle erano le ...