1. La Coinquilina cap. 17


    Data: 08/07/2019, Categorie: Etero Autore: Saretta

    ... ed iniziò ad alzare la voce “Il problema è che non la voglio qua dentro, con te. Che si cerchi un altro appartamento e tu trovati un uomo come coinquilino!” A quelle parole Gustavo non poté che replicare severamente “Bea...ci frequentiamo da pochissimo e tu pretendi di cambiare la mia vita. Con quale diritto? Sara è una coinquilina corretta, pulita e lavoratrice. Non intendo certo cacciarla. Se ti va bene è così, altrimenti...” “Altrimenti..cosa?” Bea scoppiò in un pianto dirompente interrotto da singhiozzi a tratti molto infantili. Gustavo si alzò e la abbracciò con enorme tenerezza. “Scusami, non volevo essere duro con te. Dai andiamo a letto” “No...voglio andare a casa mia….accompagnami” Non insistette ulteriormente. Prese la giacca e insieme uscirono per salire in macchina. Durante il viaggio non si scambiarono mezza parola. Arrivati a destinazione, prima di scendere, Bea lo guardò fisso negli occhi “Mi sto innamorando di te Gus...non voglio perderti e non posso sopportare che altre donne ti girino intorno” Gustavo, sbagliando per l’ennesima volta, prese quelle parole per una dichiarazione d’amore da manuale, sentendosi al centro dell’attenzione e pensando di aver fatto veramente qualcosa di buono. “Sara non mi gira intorno...non ci pensa neanche..non le piaccio proprio!” L’ultima bugia di quella giornata si consumò con un bacio emotivo fra lacrime ed autostima galoppante. “Dai, ci sentiamo domani, non pensarci più, lo sai che ci tengo a te. Quando ti arrabbi sei ...
    ... bellissima, ma ti preferisco sorridente”. Si lasciarono così, con una pace apparentemente fatta. Gustavo tornò a casa esausto. Rimise a posto il divano e percepì subito cosa stesse accadendo nella camera di Sara. Non c’era bisogno di un udito molto sviluppato. I suoi gemiti erano inconfondibili. Si avvicinò alla porta, come già aveva fatto in passato quando aveva conosciuto Lorenzo. L’autostima accresciuta dalla dichiarazione di Bea si smontò piano piano quando percepì che non era certo l’unico in grado di far impazzire Sara a letto. Si sentì piccolissimo e insignificante ma ciò nonostante, sentirla ansimare con un altro, gli provocò ira ed eccitazione insieme. Spense il cervello e non pensò a nulla. Tirò velocemente fuori il suo membro e iniziò a masturbarsi sperando di cogliere l’orgasmo di Sara. Voleva sentirsi comunque parte di quel rapporto sessuale. Sara non poteva escluderlo così. Ciò nonostante era già fuori dai giochi, per sua stessa richiesta. Aveva proposto lui a Sara di fermarsi. Cosa pretendeva adesso? Smise di ascoltare le sue vocine interiori e si decise a concludere la sua masturbazione. L’orgasmo di Sara non si fece attendere. Immaginò in che modo quel tizio l’avesse fatta venire e la rivide in preda al piacere il giorno precedente, quando si era toccata davanti a lui. Sporcò i pantaloni e il pavimento e corse in cucina a prendere degli scottex. Ripulì quelle macchie dal pavimento come se stesse ripulendo la sua coscienza da quell’ennesima ricaduta. Le urla di ...
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