La Coinquilina cap. 17
Data: 08/07/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Saretta
... cancellò quel pensiero dalla sua testa. Catalogò tutto come incidente di percorso che non sarebbe mai più capitato e prese la decisione definitiva, una ricompensa per quella creatura in attesa di un suo segnale. Uscì dalla doccia e vide Sara con i cartoni delle pizze in mano “Vieni sono arrivate!” Gustavo si avvicinò e la aiutò ad apparecchiare. “Senti Sara, vorrei invitare Bea qui, una di queste sere. Possiamo metterci d’accordo in modo che tu...sì insomma che tu non ci sia? Vedi quando hai la possibilità di uscire con le tue amiche, non c’è fretta, non deve essere domani”. “Non vuoi farmela conoscere? Hai paura che riveli qualcosa di noi due? Forse non mi conosci bene Gus, non farei mai una cosa del genere, comunque non ci sono problemi. Domani sera ho una festa di compleanno, certo non posso dirti a che ora rincaserò. Se sono stanca e voglio tornare...torno. Lo capisci vero?” “No no, te la farò conoscere, ma sai giusto così per farla abituare a casa mia...ovvio, puoi tornare quando vuoi, magari manda un messaggino quando parti giusto per...” “Per non cogliervi a fornicare sul divano?? Ahahahahaha….” Gustavo captò quella risata come distensiva. La baciò sulla fronte. “Grazie...” La mattina dopo Gustavo si svegliò con un’idea chiarissima: chiamare Bea ed invitarla a cena a casa sua. Ancora nel letto cercò il suo numero in rubrica ed attese che il telefono lo componesse. “Bea buongiorno. Scusa per ieri...sono stato davvero occupa...” “Senti non so chi ti credi di essere ma ...
... così non ci siamo” Bea era incredibilmente arrabbiata. Quella rabbia mista a pianto per essere stata così poco presa in considerazione. “Ti ho chiamato ben cinque volte!!Cosa stavi facendo di così drammatico per non potermi rispondere?” Erano forse due anni che non sentiva una mezza scenata di gelosia. Ma invece di sentirsi costretto in una morsa pericolosa, si sentì lusingato. “Hai ragione ma avevo lasciato il telefono in camera e...guarda.. una discussione tremenda con la vicina...poi ti racconto….Comunque...stasera perché non vieni a cena qua?” Aveva mentito di nuovo. Pensò brevemente a cosa avrebbe potuto inventarsi, quale scenetta delirante con la presunta dirimpettaia, che non incrociava da mesi. Tutto però era a fin di bene. Tutto era per il bene di Bea. “Vuoi invitarmi a casa tua?” la voce di Bea cambiò improvvisamente tono. “Sì certo, tanto la mia coinquilina è a cena fuori quindi siamo soli….dai vieni che cuciniamo insieme!” Passarono pochi secondi. “Va bene, prendo l’autobus delle 19.30, mi porto il cambio così dormo lì e non devi riportarmi a casa”. Gustavo sentì accelerare i suoi battiti, dormire a casa sua avrebbe significato il rischio di incrociare Sara la mattina dopo, ma forse era bene togliersi il dente una volta per tutte. “V..va bene, come vuoi, ci vediamo stasera”. Si vestì rapidamente ed andò a correre. Lo accompagnarono Kurt Cobain e John Lennon in maniera aleatoria. Voleva essere in forma per la serata. Niente “cilecca” stavolta. Il sesso con Sara era ...