1. London walking


    Data: 08/07/2019, Categorie: Trans Autore: IoTuaAmante, Fonte: Annunci69

    ... di energia generata dal corpo dell’amante all’interno della quale provava una confortante sensazione di protezione e di privilegio. Ogni volta che lo aveva accanto percepiva la sua presenza in maniera tale da sembrare che lui fosse lì solo per lei. Lo sguardo di Max era limpido e tanto trasparente da offrire agli occhi di chi aveva la fortuna di incrociarlo la personalità di un uomo risolto e sereno. Emma ne avvertiva i muscoli tenuti in tensione per conservare l’equilibrio e il calore che emanava dal petto. Ora il profumo che ritrovava sulle federe del cuscino dopo ogni pomeriggio passato assieme pervadeva le sue narici. Lo aveva dietro di sé e, non potendolo fissare negli occhi azzurri come il cielo di Roma, ne immaginava lo sguardo vivo, curioso, capace di cogliere dettagli che nessun altro riusciva a riconoscere, e illuminato dalla sua straordinaria intelligenza in grado di formulare riflessioni epifaniche. Il braccio destro le cinse la vita, la mano salì fino alle coste, sotto il minuscolo seno sinistro e la strinse delicatamente tirandola a sé. Il sedere di Emma si appoggiò appena al suo bacino e ne avvertì la leggera pressione. Le piaceva sentire il suo pene eretto cercarla oltre gli abiti, la gratificava la complementarietà dei loro corpi. Così non poté fare a meno di immaginarlo nudo, bello, il fisico tornito nonostante non fosse più un trentenne, e di pensare all’eleganza dei suoi movimenti, al suo sentirsi completamente a suo agio e sicuro della dotazione ...
    ... tutt’altro che comune.
    
    Avevano previsto già dal giorno precedente di visitare la Saatchi, non potevano rinunciarci nonostante la stanchezza che li faceva incedere lenti. Sei fermate sulla Piccadilly, altre 2 o 3 sulla District e qualche passo a piedi.
    
    Il loro hotel era ormai lo stesso da tre anni, un confortevole e discreto riparo alle spalle del British affacciato su Bedford Square. Anche il concierge era sempre lo stesso, voleva che lo chiamassero per nome. Edwin era un uomo sui 55 anni con l’inconfondibile aspetto da maggiordomo inglese: rigoroso, perspicace, preciso, efficiente, impossibile da cogliere di sorpresa, sarcastico. L’impeccabile livrea gli conferiva una ulteriore severità. Dalla seconda volta che li vide cercò di assegnare loro sempre la stessa stanza. Telefonava Emma per prenotare, erano sufficienti due parole che avevano lo stesso effetto di una password, di un messaggio criptato. A Max spettava il compito di decidere gli itinerari.
    
    Spesso si ritrovavano a passeggiare per le strade ordinate di quel distretto elegante e altero. Lì intorno ritrovavano Virginia e Leonard, il loro odore nella stessa aria che respirarono un secolo prima. E Vita, eccentrica, impertinente e incorreggibile Vita, la crossdresser del gruppo, l’amante irriducibile. Passeggiando di fronte ai borghesi edifici a schiera sentivamo la voce di Henry e gli schiamazzi di Vanessa. Emma si divertiva a immaginare le vite di oggi e di allora dietro quei portoni georgiani, oltre la trasparenza dei ...
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