1. London walking


    Data: 08/07/2019, Categorie: Trans Autore: IoTuaAmante, Fonte: Annunci69

    ... regalò i suoi dolci francesi preferiti e champagne; furono felici di farlo nonostante l’emozione, l’agitazione e l’ansia di Emma che non si sentiva all’altezza di quel monumento di uomo, e probabilmente di nessun uomo. Le veniva in mente suo padre il quale con i suoi comportamenti e senza parole comunicava la sofferenza e il rifiuto verso una figlia che non era una figlia; quel padre che, nonostante tutto, non avrebbe mai cambiato con nessun altro padre. Fecero l’amore e lo rifecero ancora, quel giorno e altre volte ancora. Nulla aveva a che fare con il sesso che probabilmente gli aveva prospettato il fidato amico il quale, dopo numerosi incontri, era giunto a slacciarsi i pantaloni nella tromba delle scale ancor prima di vederla e a tirar fuori dagli slip il cazzo duro e possente mentre varcava la soglia della porta. Nulla di quel sesso consumato con velocità, ciascuno per conto proprio in completa solitudine, ove lui le premeva la testa contro il pube troppo spesso non profumato. Perché il sentire quanto la bocca di Emma non riuscisse a opporre resistenza alla pressione dell'asta aumentava il suo arrapamento oltre ogni misura. Voleva che i conati fossero accompagnati da rigurgiti di saliva che gli lubrificassero il cazzo largo e venoso mentre con le dita forzava l’orifizio anale serrato. Con il rossetto sbafato sul mento, il rimmel e la matita diluiti dalle lacrime in macchie che si estendevano dagli occhi alle guance alla fronte, lui la costringeva a salirgli sopra e a ...
    ... scoparlo con il culo che, oltre ad avere reali difficoltà ad accogliere il membro voluminoso e duro come una barra d’acciaio, si rifiutava di aprirsi come avrebbe dovuto essere in un rapporto sessuale basato sulla fiducia e sulla passione. La afferrava per i fianchi e la tirava verso di sé contro il bacino largo. La premeva sulle cosce da calciatore in carriera, aveva la necessità di vedere che Emma provasse dolore; poi, quando era soddisfatto di quel corpo ridotto a una massa disarticolata di muscoli e ossa, le chiedeva di masturbarsi e di schizzargli sul petto e sul volto. Emma, probabilmente troppo tardi, si rese conto che quanto avveniva incontrando l'animale, così lo definiva tra sé e sé, fosse accondiscendere alla violenza carnale. Era evidente, le prove erano lì su di sé e dentro quelle stanze attraverso le quali lui la trascinava soprattutto alla fine dei loro incontri quando per lui era giunto il momento di sborrare; quando, stremata, la riafferrava per la testa e le chiedeva di succhiarlo ancora per farlo godere e per farlo schizzare a pioggia sul suo corpo magrissimo e pallidissimo. Emma non aveva ancora il coraggio di verbalizzarlo: aveva assistito inerme al progressivo scivolamento verso un baratro che da passione pura ed esaltante si era trasformata in sopruso.
    
    Invece il sesso con Maxwell era dolce nonostante il suo cazzo fosse decisamente più grosso e lungo di quello del suo amico. Erano più vicini al fare l’amore che allo scopare. Aveva fiducia in lui più di ...
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