1. London walking


    Data: 08/07/2019, Categorie: Trans Autore: IoTuaAmante, Fonte: Annunci69

    ... vetri incorniciati dal bianco dei telai quadrettati, protette dalle facciate regolari le cui uniche decorazioni erano i mattoni a vista e le modanature dei marcapiani che conferivano all’intera architettura un aspetto classico ed elegante. Capitava che si spingessero a piedi fino a St. Pancreas o fino a Neal’s Yard per consumare un caffè o un pasto veloce immersi nella bizzarria dei colori che combattevano ostinatamente contro il grigio perennemente plumbeo della perfida Albione.
    
    Il suo amico allora credette di prestargli per qualche ora una cavalla di razza per una galoppata singola, ma non aveva compreso che fosse lei a governare il ménage, che lei non avesse sviluppato alcuna dipendenza nei sui confronti, che il loro scopare era diventato mero sesso senza comunione e che lei avrebbe deciso quando spezzare quella catena che li teneva legati. Trovò una mail di Max al risveglio di una mattina di fine luglio. Era stata inviata poco dopo le 3 di notte, dunque poche ore prima. Non si lasciò sorprendere dai contenuti. Non ci badò. Come solitamente faceva, decise di rileggerla più tardi, forse il giorno dopo, ed eventualmente di rispondere. Trascorse la mattinata impegnata con ciò che in casa era rimasto indietro. Niente lavoro. Occuparsi del suo appartamento l’aiutava ad accantonare per qualche ora l’agenda degli impegni, le scadenze, le riunioni e le verifiche periodiche che il lavoro le imponeva. Tempo prima, per la stessa ragione, preparava dolci. La sua Maestra invece, ...
    ... per gli stessi motivi, lavava le tende. Di tanto in tanto riaffioravano confusamente le parole lette di corsa. Pezzi di frasi di cui credette, con presunzione, avvertire il tono persino sprezzante. Dentro di sé cominciò a emergere un fastidioso sentimento di orgoglio ferito. Non ci pensò troppo ancora, ormai ne era sicura: si sentiva ferita nell’orgoglio.
    
    Passarono ore e l’urgenza di rispondere divenne tale che non poté più trattenersi dal mettere le cose in chiaro, dallo spiegare che non fosse una puttana d’alto bordo, dal chiarire che la sua vita procedeva modestamente divisa tra il lavoro e gli affetti più cari. E poi lui non le piaceva, anzi non doveva piacerle nonostante l’interesse incontenibile che le suscitava la sua scrittura sicura, precisa e ricca. Non era certo un uomo che non sapesse maneggiare quello strumento e di fronte a ciò Emma non riusciva a restare indifferente.
    
    Nonostante le incomprensioni e la ritrosia, Emma aveva l’impressione che Maxwell avesse compreso tutto di lei, che l’avesse scoperta, che avesse colto i punti di forza ma soprattutto le sue insicurezze e debolezze. Questo la faceva sentire fragile e incapace di difendersi. Non si trattò mai di sesso nell’infinità di lunghissimi messaggi che si scambiarono per giorni e per mezzo dei quali a poco a poco Max riuscì ad ammorbidirla, non senza aver prima subito la rabbia irragionevole di Emma, rabbia che la mortificò se paragonata alle risposte eleganti e umili di Max.
    
    Si incontrarono. Lui le ...
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