1. Le scarpette argentate thailandesi


    Data: 10/07/2019, Categorie: Trans Autore: verdissimo, Fonte: Annunci69

    ... sapeva inoltre quanto importante fosse il ritmo. Muoveva il bacino avanti e indietro in modo sinuoso e cadenzato, come in una danza, ma che aumentava col tempo in modo pressoché impercettibile come avviene in certi balli popolari, tipo il Sirtaki greco. Chissà quanti ne aveva scopati a quel modo e di quanti aveva sentito i lamenti di piacere fino ad allora. Ed io ormai appartenevo alla sua collezione.
    
    E’ utile sapere che i ladyboy di professione, quando hanno la possibilità, preferiscono essere attivi e quindi risparmiarsi la coppia ano-retto che il loro lavoro mette a dura prova quasi tutte le sere, e certe sere anche più di una volta. Per lo stesso motivo, è facile immaginare che siano tutt’altro che emozionati alla vista di falli di grandi dimensioni di noi europei e americani e preferiscano decisamente quelli dei giapponesi o dei coreani di dimensioni ridotte.
    
    Per loro comunque non è sempre facile trovare il modo di proporre al cliente di sottostare al loro membro virile. Per esperienza diretta sanno che a volte basta la parola giusta detta nel momento giusto per vederlo davanti a sé in un baleno nella dovuta posizione e a culo nudo per essere preso il prima possibile. In pochi secondi puoi assistere alla trasformazione del maschio verace alla femmina vogliosa. Altre volte invece Il cliente potrebbe offendersi (spesso ipocritamente, probabilmente all'inizio farebbe finta di non capire) o spaventarsi, e l’atmosfera inevitabilmente si guasterebbe.
    
    Nel mio caso non ...
    ... c’è stata alcuna proposta di quel tipo ed ora mi domando che cosa potesse averle fatto passare per la testa che io mi sarei sottomesso così di buon grado alla penetrazione. Mi piace pensare che la mia sensualità avesse risvegliato la sua imprescindibile natura maschile e che la stessa avesse preso il sopravvento su di lei quella sera; e ancor più mi piace pensare che volesse veramente fottermi con quelle modalità e per così lungo tempo perché in quel momento amava il mio sfintere quanto io ho sempre ardentemente amato il loro, quello dei ladyboy, fin da quando ero giovanissimo e ancora prima di approdare per la prima volta in Thailandia.
    
    E' possibile che Mona si fosse basata sul proprio sesto senso il quale le aveva mostrato il semaforo con la luce verde accesa. Perciò, una volta intravisto il via libera su di me, ha voluto veramente godere e, più che altro, ha voluto farmi godere in modo magistrale e come non mi era mai successo prima, ma sapeva anche che poteva riuscirci solamente attraverso il mio ano e il mio retto. E così è stato. Solo in questo modo riesco a spiegare tanto fervore da parte sua nell’opera.
    
    Tornando alla zuffa, mi trovo disteso sulla schiena col sedere sul bordo del grande letto e con le gambe ripiegate verso l’alto mentre Mona, in piedi sul pavimento, infierisce col suo muletto sul mio sfintere e dentro di esso con una tale costanza da spingermi gradualmente in avanti fino a farmi arrivare al centro del letto. Per non perdere la preda, ormai sua da ...