1. Tea la mia vita del ca...zo


    Data: 17/07/2019, Categorie: Etero Autore: Bastino9

    ... palato molle ma i miei conati di vomiti erano frequenti e soffocanti. Per quanto ci provasse la grandezza e la rigidità del pene non permetteva il passaggio. Ma tentò ancora a spingere il suo pisellone in gola, spingeva forte, io ero completamente stravolta per il dolore, per la mancanza di respiro, per la saliva che colava abbondante, il mio viso era una maschera e gridavo gridava in preda ad un’allucinata frenesia tanto che cominciai a tremare. Andrea volendo scoparmi in gola a tutti costi tese le braccia, arrivò alla vagina prese con le sue dita veloci a masturbarmi il clitoride portandomi ad un orgasmo liberatorio e fu in quell’istante, nel momento di completo rilassamento di me stessa, che sentii slargarsi la gola e scendere il cazzo. Fatta la strada Andrea si scatenò in una scopata magistrale, percepiva i miei limiti e mi lasciava respirare e vomitare la mia saliva, mi aiutava a tenere viva l’eccitazione con continui palpeggiamenti delle mammelle finché non mi riempì di sperma in gola ed in bocca che riuscì a farmi ingoiare. Passai la notte con lui e dovetti subire un altro assalto lungo massacrante ma nello stesso ero tempo ero sconvolta per il piacere degli orgasmi ripetuti che mi procurava e quella notte per la prima volta sentii il ...
    ... suo seme far parte di me. Ero sfinita sessualmente soddisfatta perché sapevo che quella era l’ultima notte che passavo con lui. Non avrei potuto cancellare dalla mia vita l’attrazione sessuale che mi aveva legato a lui, assatanato di sesso e bravo per come lo sapeva fare. La mattina presto feci la mia valigetta e andai via senza salutare nessuno e tanto meno lui: da quel momento lui usciva dalla mia vita. Una sera tornavo stanca dal lavoro facevo fatica anche a camminare e quando arrivai a casa mi lasciai cadere sul divano, mi stavo addormentando quando sentii suonare il citofono non avrei risposto se quel maledetto apparecchio non avesse continuato a suonare lo avevo riconosciuto dal tono di comando che c’era nella voce, lo avrei lasciato fuori se non avesse cominciato a gridare, avrei chiamato la Polizia se non ci fosse stato mio figlio che per fortuna in quel momento non era a casa ma ospite di una famiglia che mi aveva aiutato e si era presa sempre cura di lui. Lo sentii salire le scale e bussare quando aprii mi trovai dinanzi un uomo fisicamente devastato lo feci entrare . Guardavo quell’uomo e non mi sembrava nemmeno di conoscerlo, più raccontava le sue cose e più non volevo sapere niente più di lui anche se era il padre di mio figlio. 
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