1. Il rientro da cecina


    Data: 20/07/2019, Categorie: Etero Autore: cuckold211, Fonte: Annunci69

    ... per, maldestramente, coprire le mie nudità.
    
    Mi avevano visto, eccome. Erano rimasti a bocca aperta e notai subito le sporgenze che andavano riempiendo i pantaloni. Poi aggiunsi:
    
    "Scusate... vado a vestirmi"
    
    "Assolutamente no" disse Enrico con voce stentorea, per poi aggiungere mellifluo:
    
    "Vuoi privarci di tanta bellezza?"
    
    Mi avevano avvicinato e, presa per mano, mi condussero al tavolo dove erano da consumare le cose prese per la cena. Ci sedemmo ai quattro lati del tavolo ed Enrico, con la sua eleganza, mi abbracciò le spalle e fece calare l'accappatoio, mentre mi ricopriva il collo e le guance di baci. Ero seduta al tavolo con loro, completamente nuda, con i seni svettanti ed i capezzoli duri come spilli, tanto erano puntuti.
    
    Enrico mi servì la cena, come potrebbe farsi ad una regina, poi "Lory, ti dispiacerebbe mescere il vino a tutti noi?" Non potevo negarmi. Mi alzai, nuda com'ero e con la caraffa feci il giro della tavola, offrendo la completa visione del mio lato B e, nell'avvicinarmi a ciascuno di loro, osarono lambirmi i capezzoli con la bocca.
    
    "Buon appetito" disse Enrico.
    
    Avevamo quasi finito il pasto che l'ospite volle che gli rendessi onore, gattonando sotto il tavolo.
    
    Quel gioco mi stava piacendo, ma mi piaceva ancor più per come veniva posto: non era per niente volgare, né coercitivo.
    
    Spostai la mia sedia e, ginocchioni mi avvicinai a Enrico che avevo di fronte, mentre gli amici erano ai lati. Gli aprii la patta e tirai fuori il ...
    ... suo nerbo, che presi a leccare e succhiare come in adorazione. Notai che, nel frattempo, anche gli altri due, forse esortati da Enrico, avevano estratto i loro e perciò, dopo il primo, passai al secondo ed infine al terzo.
    
    Ad un certo punto, sempre Enrico disse: "Basta così... siano, ora, resi onori alla regina! Lory, vuoi, per favore, sedere su questa poltrona, poggiando le tue magnifiche cosce sui rispettivi braccioli?"
    
    Lo feci... ero aperta, spalancata, ed offrivo la vulva sfrontatamente... i volti di quegli uomini erano rubicondi, imporporati dalla libidine.
    
    Ognuno mi si inginocchiò davanti e prese a leccarmi la vagina con la stessa devozione che va tributata ad una Dea.
    
    Amore, sapessi quanto ho goduto, ma non è finita qui, perché poi, fui penetrata e goduta fino ad avere il sesso ricolmo di sborra.
    
    Enrico congedò gli amici ed io scappai in bagno per cercare di espellere tutto lo sperma che mi era stato riversato dentro. Ma Enrico mi raggiunse e mi chiese di non farlo, perché in realtà, distesosi sul letto di schiena, volle che gli appoggiassi la vagina sulla bocca dicendo:
    
    "Ora spingi... contrai il più possibile le pareti della vulva... fa in modo che lo sperma coli fuori, nella mia bocca".
    
    Quell'operazione durò a lungo ed egli, con la lingua, sembrava un formichiere... credo me l'abbia prosciugata... poi, mi fece distendere su un fianco ed egli mi penetrò la vagina da dietro, con lentezza, delicatezza sentendolo affondare nell'altro sperma che doveva ...
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