1. La principiante


    Data: 22/07/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: intense

    ... la gonna e mi disse di attraversare il negozio. Faticavo a camminare e a ogni passo sentivo il pennarello puntare dentro il mio intestino, l'elastico tirato al massimo lo spingeva dentro e tirava i peli della figa, facendomi male.
    
    Camminai lentamente fino in fondo e tornai indietro.
    
    Sentivo che il mio sederino veniva trapanato da un oggetto estraneo ma non potevo fare nulla, trascorsi tutta la giornata in questo stato, la figa bagnata, e il culetto aperto.
    
    Vennero clienti di diverso genere e dovetti servirli senza batter ciglio.
    
    Verso sera, Lui mi chiamò, mi fece rimettere nella solita posizione, ma questa volta sul tavolo del retro. Alzò la gonna, mi tirò indietro il bacino e tolse il pennarello facendolo ruotare. Me lo diede da leccare. Poi prese la solita peretta e spalancato il buco la inserì premendo e facendo entrare il
    
    liquido dentro di me. "Linda, questa è camomilla, sempre fredda, ma efficace. Ho provato a metterne un litro e mezzo,vediamo come reagisci. Rilassati e prendila tutta dentro". Come al solito mi sentivo riempire fino alla gola, mi veniva da spingere e mentre lui la svuotava dentro di me, mi premeva la pancia, facendomi male.
    
    Appena finito mi portò in bagno permettendomi di svuotarmi e rimanendo li a guardare. "Spingi Linda, pulisciti, da brava puttanella bambina".
    
    Non appena ebbi finito. Mi rialzò la gonna e mi mandò a casa senza lavarmi e senza mutande. "A domani Linda, preparati, faremo di meglio…"
    
    4° giorno….
    
    Quella sera ...
    ... andai a casa in taxi, ero stremata. Avevo male alle natiche e al buco del sederino, inoltre avevo ancora bisogno di andare in bagno. Probabilmente non ero riuscita a espellere tutta la coca cola e il limone.
    
    Mi sentivo usata e "aperta", penso che in quel momento nel mio sederino avrebbe potuto entrarci di tutto.
    
    Andai in bagno, poi feci una doccia, mangiai e mi coricai.
    
    Il giorno dopo aprii la busta con l'intimo che mi aveva dato la sera precedente: trovai un paio di culotte di guaina nera elastica. Penso che nemmeno mia nonna avrebbe mai messo una cosa del genere. Erano alte fino sotto il seno e scendevano sotto il sedere per un bel pezzo. Il solo pensiero di mettermi addosso una cosa del genere mi faceva impazzire.
    
    Sentirmi strizzata da quell'oggetto! Il mio corpo li dentro! Ma non potevo farne a meno! Dovevo ubbidire.
    
    Quindi mi sdraiai sul letto e trattenendo il fiato iniziai a infilare la culotte. Tra il caldo e l'elastico stretto, facevano fatica a salire. Ma senza respirare riuscii a infilarle fino in cima.
    
    Con fatica mi alzai, adesso si trattava di vestirmi.
    
    Presi dall'armadio un vestito nero con dei fiori rossi e lo infilai dalla testa. Il mio ventre era incredibilmente piatto e compresso, camminavo a fatica e l'elastico comprimeva sia la passerotta che il culetto, facendomi fremere ad ogni passo.
    
    Presi la borsa e mi avviai alla fermata del tram, il solito vecchietto mi si avvicinò per guardarmi. Questa volta cercò anche di parlarmi ma per fortuna ...
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