La Signora No - Racconti Erotici

La Signora No

... di bocca...- Scivola accanto a lei. Gli mancheranno di sicuro in Africa i pompini della signora no, così rari che per questo hanno costituito sulla sua volontà il potere di un Parlamento. Il letto è un corso d'acqua ribollente di pinne che sbattono e bocche nel buio si chiudono spesso a vuoto, poco dopo Lia è sul fianco, lui arriccia i suoi capelli e le carezza una guancia. Si dorme finalmente. Il grillo zirla dallo specchio. -Vedrai che domattina torna alla carica con quella foto.- Ma che c'entrano i grilli a dicembre? *** Si leva dal letto e apre la finestra, tra poco arriverà Patrizia. Mentre fanno colazione Lia chiede chi è la donna della foto. “Olja, lavora con me non sono mica segreti.” Già non sono segreti, ora si sente stupida per tutte le cose che di notte le fanno paura e la fanno sentir male. “Va bene, io vado da mia madre oggi.” “Ci vediamo dopo.” Patrizia sta spazzando, lei è appena uscita. Ora sono soli. “Sai cosa ho pensato ieri sera? Accidenti a quella stronza che mi ha scambiato i profumi domani la ammazzo. Mi sono vergognato talmente tanto quando sono arrivato coi regali invertiti, e stamattina alle quattro quando mi sono accorto di averle buttato addosso la sciarpa di Olja ho creduto di crepare.” “Ma perché non stai zitto cornuto? Se io non avevo scambiato i tuoi profumi del cazzo la sentiva dal pianerottolo la puzza della tua russa.” “Ma no non dire così, è andata via o è ancora lì?” “Andata, le ho aperto io. Si è portata via anche l'altro profumo.” “Non ha detto se torna a prendere la sciarpa?” L'istinto comanda di tacere subito. Patrizia con le scope è pericolosa, ha già ucciso due lampade e la metà della cristalleria.