Quella sera... quel ristorante
Data: 03/08/2019,
Categorie:
Etero
Autore: dinosanto
... look.”
Ancora una volta, vuole umiliarmi con descrizioni di particolari, che anche se frutto della sua fantasia corrispondono al vero ma sarebbero dovuti essere nascosti, privati, se non avesse rubato con prepotenza, la mia intimità. “Signorina” mi dice, “Vorrei solo fare un ultimo brindisi poi non la importuno più.” Non so cosa rispondere, non sono abituata a difendermi da individui simili e ancora una volta sbaglio.
“Ci mancherebbe, non mi importuna affatto!”
“Vorrei brindare con lei al suo meraviglioso seno e perdoni l’ardire, a quelle ciliegine che con prepotenza pressano contro la camicetta sottolineando la loro spavalda nudità. Scusi l’insolenza ma il desiderio mi spinge a credere e anche a scommettere che è senza reggiseno, vero?”
Che sfrontato! Penso, fare dei complimenti così pesanti ad una donna unicamente perché è sola!
Sono nervosa, sento il viso infuocato, non so se cambiare tavolo oppure sottostare a quelle, sia pur virtuali, sevizie e mentre decido, noto un certo lavorio sospetto sotto il suo tavolo. Sembrerebbe che si stia toccando.
No non è possibile, probabilmente sono io che sto semplicemente esagerando. Dopotutto siamo in un rispettabile ristorante dove sono sicura, certe cose non possano avvenire.
I movimenti sono sempre più frenetici.
Vuoi vedere che si sta davvero toccando?
No, non ci posso credere!
E invece è proprio vero, si sta toccando.
E’ allucinante!
Non fa nulla per nasconderlo anzi, vuole ostentare, vuole ...
... essere certo che io lo veda. Sono terribilmente a disagio, cosa faccio?
Non so, non so.
Mi dovrei alzare e andare via ma non voglio che lui si senta vincitore. Non deve assolutamente pensare che io possa modificare il mio comportamento a causa di quelle dozzinali provocazioni.
Voglio rimanere me stessa, non voglio soccombere ma Il porco, il porco ha troppa personalità, mi sta sottomettendo, mi sento mancare, non posso, non devo cedere al suo potere.
L’ansia aumenta sempre più, ho le palpitazioni, mi sento il viso rovente, sento addosso una strana agitazione.
Ora la riconosco.
E’ voglia, il maiale è riuscito a provocarmi, a piegarmi ed ora sono nelle sue mani. Speriamo che non si accorga del mio stato di confusione, della mia incertezza della mia debolezza!
Si è accorto!
Si alza, si tocca platealmente la voluminosa patta, ho il cuore in gola, mi giro per controllare se ci sono occhi indiscreti. No. Nessuno.
Tremo per l’emozione, sono in uno stato quasi d’incoscienza e non so come… meccanicamente mi slaccio un bottone della camicetta, la mano inconsapevolmente s’infila nel voglioso seno e lo accarezza, lo palpa, lo comprime per meglio rilevare la sua importante presenza.
Avvallato dal mio comportamento, non si contiene più, estrae il sesso e, mamma mia che bestia!
Virtualmente mi piacerebbe stringerlo fra le mani, sentirlo pulsare, baciarglielo, succhiarglielo tutto.
Lui continua a masturbarsi forsennatamente.
Mi accerto ancora che non ci veda ...