Quella sera... quel ristorante
Data: 03/08/2019,
Categorie:
Etero
Autore: dinosanto
... nessuno, mi apro tutta la camicetta e finalmente lascio libero il seno di mostrarsi, lo premo ancora delicatamente, strizzo i turgidi capezzoli sino a sentire un leggero e provocante dolorino.
Spalanco sfacciatamente le gambe portandole nel fianco, al di fuori del tavolo affinché lui le possa vedere bene, mi tocco, mi tocco le mutandine che sono tutte inzuppate ma non posso toglierle, siamo comunque in un ristorante!
All’improvviso si siede, come se qualcuno ci potesse vedere, mi giro e noto che il cameriere sta già uscendo.
Probabilmente, concentrato nel suo lavoro è entrato e uscito senza accorgersi di nulla... Probabilmente!
Non me ne frega più niente, l’eccitazione non mi permette di razionalizzare, sono un automa, mi sfilo freneticamente il perizoma, lo poso sulla tovaglia e allargo le gambe il più possibile affinché lui possa vedere tutto, tutto, anche la mia straripante vagina completamente depilata e dilatata.
Mi tocco ancora, ancora. Lui si rialza ma ormai, non potendo più trattenersi, s’inonda una mano, ora si dirige verso di me, si gira anche lui con le spalle verso la porta sempre semi aperta, si affianca e mi porge la mano ricolma del suo seme. La prendo con la mia e la guido sul mio seno, sulla mia pancia anch’essa scoperta, mi spalmo quel delizioso unguento dappertutto.
Mentre io continuo a masturbarmi guardandolo implorante negli occhi, gli succhio avidamente le dita.
Non mi spiego questo insolito e vergognoso atteggiamento, sono ...
... veramente un cesso, tutta bagnata, fradicia, tutta insudiciata dallo sperma di uno sconosciuto e mentre continuo a succhiare quel nettare e a toccarmi, un violento orgasmo mi coglie, mi fa gemere come una cagna, non penso più di essere in un ristorante ed è bellissimo, bellissimo! Vorrei non smettere, non smettere mai!
Ad un tratto m’accorgo della presenza in sala del cameriere. Freneticamente cerco di ricompormi.
E’ apparso così all’improvviso che non posso sapere da quanto tempo è presente in questa sala.
Come se non avesse visto nulla si mette a riordinare il mio tavolo. Io sono ancora alquanto discinta, mi vergogno, forse mi ha sorpresa. Cerco di riassettarmi ma, in fondo in fondo, sento che non lo vorrei. Sicuramente se prima non si era accorto di nulla, ora essendo così vicino non può che vedermi in quello stato pietoso, non ha più dubbi. Mentre fingo di richiudere la camicetta, scopro con meraviglia quanto mi piace mostrarmi, ostentando le prove del sesso appena consumato. Scopro quanto mi piace in questo momento essere giudicata una troia, una porca vogliosa, una vacca da montare.
Ma il cameriere sarà d’accordo? Sono fortemente in ansia perché mi guarda ma non riesco a immaginare il suo pensiero, non capisco, ho paura che non gradisca, che non approvi, ma io ho voglia, ho ancora voglia! Raccoglie le mie microscopiche mutandine dal tavolo, le guarda, le gira e rigira, io non posso più aspettare, ho bisogno di un altro orgasmo, subito, sono pronta! Finalmente un ...