1. Villaggio di houer capitolo 13


    Data: 09/08/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: prossi, Fonte: Annunci69

    La luce splendente del sole s’intrufolò furtiva tra le strette maglie della tenda della finestra. Cosa rara era il sole per noi nordeuropei, un dono di Dio da godersi pienamente perché non ci era dato sapere se e quando il fenomeno si sarebbe ripetuto o quanto sarebbe durato. La giornata si prefigurava insolitamente estiva e ciò corrispondeva a come avevo pregato Iddio che fosse. Le mie preghiere notturne erano state accolte, pensai, come se il Signore non avesse altri problemi per la testa che offrirmi in dono una bella giornata di sole perché potessi coronare il mio desiderio di amore e di tradimento.
    
    Josh dormiva accanto a me col suo viso stanco, dolce e soddisfatto di una notte d’amore e di passione. Mi alzai per prepararmi ad uscire, per raggiungere Jonatha per la nostra scampagnata, per la giornata che avrebbe consacrato il nostro amore. Per tutto il tempo in cui io e Josh facemmo l’amore la sera prima, nel mio cuore avevo bramato la pelle di Jonatha mentre Josh toccava la mia, il suo candore mentre Josh elogiava il mio, la sua purezza che Josh pensava io impersonassi. Il resto della notte non ero riuscito a prendere sonno che per pochi attimi, eppure, ero sveglio e attivo come non mai, preso da una eccitazione senza confini. Troppa era la voglia di risentire sulla mia pelle, dentro il mio cuore, le incantevoli sensazioni di un amore bucolico, semplice, esclusivo, lontano dal mondo ambiguo e inaffidabile degli adulti, bensì infantile, fatto delle piccole e grandi ...
    ... beatitudini che nascono dallo stupore, dalla sorpresa, dalla scoperta. Carezze, baci, poche parole, pause eterne ed eterna estasi.
    
    Lasciai Josh dormiente e non mi fermai neanche a rivolgergli un ultimo sguardo, non ne ebbi il coraggio. Se lo avessi guardato in viso e se gli avessi dato un bacio sulla fronte avrei rimesso in questione il programma della giornata. Doveva andare così, dovevo trascorrere la giornata con Jonatha e sforzarmi di abbandonare il mio passato.
    
    Lui credeva che andassi a lavorare e così doveva continuare a credere.
    
    Inforcai la bici che Arthur aveva comprato per fare un po’ di attività fisica e che invece non aveva utilizzato mai. Forse, ormai, dopo tanti mesi di abbandono nel box, si era dimenticato probabilmente di possederla come tante altre cose che egli comprava solo perché non sapeva come spendere i tanti soldi che il padre gli girava. Berlino, a quel tempo pullulava di stranieri ricchi che lì spendevano i loro quattrini nell’acquisto di case, automobili, gioielli e ogni altro bene. La realtà era che la Germania era uscita malconcia dalla guerra e che la miseria se ne era impossessata, i prezzi delle case erano crollati, si poteva vivere a Berlino da gran signori se eri uno straniero benestante, comprare bene e avere sesso a basso costo.
    
    Presi a pedalare veloce come se fossi inseguito dai rimorsi; lì volevo lasciare in asso, alle mie spalle, e dirigermi verso il futuro che era anche un ritorno al mio passato.
    
    Al centro era un via vai di ...
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