L'Organizzazione ( Capitolo 16 )
Data: 17/08/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: ipsedixit
... essere udibili. Non ricevendo risposta, Amanda immaginò che la madre fosse andata via con qualcuno e senza sospettare nulla smise di cercarla, decidendo di andare a farsi una doccia. Non appena la ragazza fu completamente nuda, Frau Helga comparve sulla soglia del bagno e la chiamò per nome, avanzando verso di lei. Esterrefatta da quell’apparizione, Amanda si ritrasse in un angolo, tentando di nascondere con le mani le parti intime. -”C-chi sei tu? D-dov'è m-mia madre? C-cosa le hai fatto? Non fa-farmi male!”. Frau Helga non badava alle parole della ragazza, ma osservava quel giovane corpo femminile come se fosse stata uno scanner, millimetro per millimetro. Amanda era decisamente bella ed una volta addestrata, poteva valere un prezzo simile a quello che la madre aveva offerto per Valeria. Benché impaurita, la ragazza notò quello sguardo soddisfatto e non poté fare a meno di domandarsi il perché di quell’espressione così soddisfatta. Disorientata, si lasciò afferrare per un braccio e non oppose resistenza. La portò al piano inferiore, lungo il corridoio. La porta del ripostiglio dove avevano rinchiuso la donna era aperta e c’era luce all’interno. Il mercenario aveva messo la madre in ginocchio e si stava facendo fare un pompino. La tratteneva per i capelli con una mano, per impartirle il ritmo e perché non si sbilanciasse, visto che era legata a gambe unite e con i polsi dietro la schiena. -”Ecco la mamma Amanda... se fai la brava e collabori, se ci ubbidirai, non le ...
... faremo niente di male. Siamo intesi?”-. La ragazza guardò negli occhi la madre, ma non ebbe molto tempo per interpretarne lo sguardo. Madre e figlia vennero portate in una camera da letto, dove la signora Alvarez fu legata su una sedia con le braccia dietro lo schienale. Il mercenario le bloccò le caviglie in modo da costringerla con i piedi sollevati da terra e con le gambe aperte. Il bordo del sedile andava infatti a premere contro l'interno delle cosce impedendole di chiuderle. Ad Amanda venne ordinato d’inginocchiarsi sulla moquette e quando fu in posizione, bloccarono anche a lei i polsi alle caviglie con altre fascette di plastica. Frau Helga ordinò al mercenario di girare la sedia in modo tale che la signora Alvarez potesse vedere la figlia, quindi si posizionò a gambe divaricate davanti alla ragazza, con la vagina a mezzo centimetro dalle labbra di Amanda. -”Su, leccamela, troietta! Vediamo cosa sa fare una ragazzina viziata!” - Benché Amanda s’impegnasse e facesse del suo meglio, Frau Helga si mostrò insoddisfatta delle sue prestazioni e trovava sempre una scusa per infierire su di lei. La fece stancare e la schiaffeggiò più volte. Di tanto in tanto, le chiudeva il naso con le dita, poi la tratteneva con la bocca contro la sua vagina, finché la ragazza, in debito d’ossigeno, non iniziava a dimenarsi. Frau Helga godeva in tutti i sensi, ma soprattutto nel vedere le espressioni di sofferenza che apparivano sul volto della madre. Trascorsa una mezz'ora, un suo cenno al ...