1. Sabrina


    Data: 18/08/2019, Categorie: Sensazioni Etero Dominazione / BDSM Autore: MASTER84

    ... si lasciava guidare. Un grosso filo di saliva legocciolava dal mento e finiva su un seno.Mi venne un'idea. Le dissi di fermarsi e la feci inginocchiare. Tornaidentro casa, e dopo aver raccolto alcuni cuscini da un divanetto uscii, lisistemai sul fondo della carriola e tornai a prendere la catenella, chepassai tra la matita e l'elastico, da una parte e dall'altra. Gettai leestremità della catenella nella carriola. Poi ci saltai dentro, mi sistemaipiù comodo che potevo, allungai le gambe sull'asse e presi in mano quellebriglie nuove fiammanti. Strattonai piano, e la testa di Sabrina si piegòdocilmente all'indietro.- Forza, puledrina. Andiamo a fare un giro.Strattonai ancora. Sabrina si alzò in piedi.- AvantiSabrina cominciò a camminare, portandomi con sé. Dopo dieci minuti aveva giàimparato a rispondere alle briglie. Quando le tiravo dalla parte di destrasi incamminava verso destra; se strattonavo a sinistra, prendeva a sinistra.Quando le tiravo insieme doveva fermarsi.Il primo pensiero fu quello di farmi portare su per sul vialetto di ghiaia,ma poi pensai che forse ero troppo pesante. Così tirai le redini con forza,la feci fermare proprio d fronte all'imboccatura del vialetto, e continuai astrattonare leggermente la briglia di sinistra fino a quando non ebbe fattoun meraviglioso dietro front.- CamminaCi allontanammo per il prato, verso i campi e e vigne, i filari di alberi dafrutto e gli ulivi. Sabrina proseguiva ansimando, con la bocca aperta,ubbidiente e totalmente ...
    ... sottomessa. Era stupendo guardare le sue spallearmoniose, quella coda di capelli che oscillava, le sue mani ancoraimprigionate dalle manette, quel tronco robusto che le passava dietro aigomiti e la costringeva a tenere la schiena sempre dritta, e sapere chestava facendo tutto questo per me. Perché Sabrina mi amava, me lo ripetevaogni giorno. E non si stancava di mai di darmene dimostrazioni con ladevozione più assoluta e fiduciosa, come stava facendo quel giorno.Spesso tiravo le briglie e la facevo riposare. Rimanevo disteso, le mani chesfioravano il terreno, a guardare l'azzurro del cielo sopra di me, a sentireil ronzio degli insetti e il respiro ansioso di Sabrina che riprendevafiato. Di tanto in tanto prendevo a masturbarmi. Avevo l'uccello molto duro,e sapevo che tra poco avrei sentito il bisogno di possederla.Percorremmo per alcune decine di metri anche il sentiero che scendeva finoalla statale, e da cui eravamo passati quella mattina arrivando in auto.Sabrina fu molto recalcitrante a imboccarlo. In effetti, se fossimo arrivatia ricongiungerci con la strada principale, la nostra apparizione avrebbecertamente stupito ogni eventuale automobilista di passaggio. Ma non eracerto quello che avevo intenzione di fare. Le appoggiai il piede tra lescapole e la spinsi in avanti, per convincerla a proseguire. Finalmente,dopo molti mugolii e qualche strattonata alla briglia, Sabrina si decise aimboccare il sentiero e proseguimmo, accompagnati dagli alberi che sialzavano sempre più fitti ...
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