Dalia - cap. 14: nel vortice della depravazione
Data: 20/08/2019,
Categorie:
Tradimenti
Autore: DonEladio
... montò quel povero idraulico albanese, il quale si lasciò letteralmente travolgere da quell’uragano del sesso senza quasi rendersene conto.
Ne ebbi ulteriore conferma la domenica successiva, quando ci ritrovammo tutti insieme a pranzo dai miei suoceri, noi tre e la famiglia di Alfio, per il compleanno di mio suocero Ignazio; solitamente in queste occasioni si guardava bene dall’apparire altro che una moglie e una madre irreprensibile, ma quel giorno, con la scusa della festa, decise di vestirsi in maniera diversa dal solito: indossò un tubino rosso molto attillato (troppo attillato: si vedeva lontano un metro che non indossava le mutandine) con una scollatura molto generosa (ovviamente non indossava nemmeno il reggiseno) e due lacci che si legavano dietro il collo lasciandole gran parte della schiena nuda: aveva esagerato, quel vestito sarebbe stato provocante pure per una serata in discoteca, figuriamoci per un pranzo a casa dei suoi genitori. Cercai di protestare, ma Dalia minimizzò, rispondendo che non c’era niente di male a vestirsi un po’ carina ogni tanto per un’occasione speciale e che tanto nessuno l’avrebbe importunata trattandosi di un’occasione in famiglia. Lo diceva come se della famiglia non facesse parte Alfio che se la scopava con regolarità ormai da mesi, ma quando stavo per farglielo notare mi anticipò afferrandomi il gonfiore che avevo mio malgrado sviluppato nei pantaloni e fissandomi con un sorriso che diceva tutto senza bisogno di parole. Le reazioni ...
... al nostro arrivo a casa dei suoceri furono le più disparate: mia suocera si limitò a complimentarsi con Dalia per la sua bellezza ed eleganza (era una donna in cui la malizia, soprattutto nei confronti della figlia, non aveva mai trovato posto: quanto si sbagliava…), mia cognata Alessia si limitò a un’ occhiataccia e a un commento acido sul fatto che non era una serata in discoteca (la sorella maggiore di mia moglie era la persona più pudica e bacchettona di questo mondo: chissà che infarto le sarebbe preso a sapere in che condizioni si trovava la sorellina durante la nostra ultima serata in discoteca), mentre i maschi di casa… Mio suocero Ignazio l’abbracciò con imbarazzo e distolse subito lo sguardo (era un tranquillo e pacioso pensionato senza alcun grillo per la testa, e probabilmente stentava a riconoscere la sua bambina) e la cosa mi divertì non poco; mio cognato Alfio cominciò immediatamente a mangiarsela con gli occhi (il venerdì precedente era l’anniversario di matrimonio ed era stato costretto a portare a cena Alessia invece che sbattersi Dalia come al solito) e la cosa non mi stupì affatto; la reazione dei suoi figli, i nipoti di mia moglie, invece, fu una sorpresa: a ben pensarci nemmeno tanto sorpresa, perché stupidamente solo in quel momento mi resi conto che Filippo e Thomas, che avevo visto crescere e che avevo sempre considerato solo dei bambini, avevano ormai rispettivamente 16 e 14 anni; io a 14 anni mi masturbavo già da un pezzo, proprio a 14 vidi il mio ...