1. Sapori d'africa


    Data: 23/08/2019, Categorie: Etero Autore: ErosLife, Fonte: Annunci69

    ... quel vestitino rimaneva lì dove dove stare. Ma io desideravo spogliarla di quella tenera barriera, sentivo l'esigenza del suo odore, volevo assaggiarlo qualunque esso fosse stato. Ma forse, una parte di me, una parte molto istintiva e animale, già lo assaporava!
    
    «Lo so.» mi disse e poi aggiunse: «Dopo la laurea lavorerò per Aldo ancora per qualche anno, il tempo d'imparare, poi tornerò nella mia terra.»
    
    «Hai grandi progetti!» esclamai.
    
    «Infatti.»
    
    «La tua famiglia vive là?»
    
    «No. Con i miei genitori e mio fratello ci trasferimmo qui quando ero bambina e da allora non sono mai più tornati, nemmeno per una vacanza. Io invece torno non là ogni volta che posso, da quando ho compiuto 18 anni. Mia nonna vive ancora là, l'adoro. E' molto anziana e spero di poter tornare presto, aprire un'azienda agricola e starle vicino.»
    
    «Sei molto dolce...» le dissi.
    
    Lei non disse nulla, fece solo un leggero sorriso, quasi impercettibile, poi abbassò lo sguardo.
    
    Volevo entrare in intimità con lei, la desideravo ardentemente. Non sapevo se i miei occhi tradivano questo sentimento, probabilmente no. Le donne sono molto attente a queste cose forse ero riuscito a nasconderlo bene. Temevo di rovinare tutto.
    
    Continuammo a chiacchierare delle nostre vite per diverso tempo. La tempesta sembrava scongiurata ma continuava a piovere a dirotto e Aisha mostrava di gradire la mia compagnia, così decisi di togliermi la giacca, mi alzai da terra da dove mi ero seduto e la tolsi, poi ...
    ... l'appoggiai a terra. Aisha m'invitò invece a metterla sulla sedia, dove prima c'era il suo vestitino e dove ancora giacevano le sue candide mutandine che non aveva fatto in tempo a indossare. Temeva che la giacca si potesse sporcare mi disse e io ne approfittai per avvicinarmi a lei, la posai dove mi aveva indicato e mi sedetti ai suoi piedi. Vidi che lei li spostò per farmi spazio e mi fece un piccolo sorriso.
    
    Mi lasciai andare con le parole, volli andare più in profondità, la negatività iniziale era scomparsa. Il clima si era fatto amichevole e io mi sentivo più sicuro, sentivo che lei aveva voglia di fidarsi di me.
    
    Quell'odore frizzante e primordiale continuava a guidare il mio istinto...
    
    «Posso farti una domanda personale?» le chiesi.
    
    «Dipende, cosa vuoi sapere?» mi rispose sorridendo, la testa bassa e gli occhi che guardavano in basso.
    
    «Sono molto curioso, come avrai immaginato, sempre perennemente alla ricerca, come in viaggio.»
    
    «Sì...»
    
    «Quando sono entrato qui, ti ho vista e sono rimasto colpito nel vederti spaventata e...»
    
    «Sì, lo so, non preoccuparti» mi interruppe.
    
    «No, quello che voglio dire è che... diciamo... non so come dire... vorrei...»
    
    «Ti riferisci a quello che stavo facendo?» mi chiese con inaspettata naturalezza.
    
    «Sì! No! Cioè... voglio dire...»
    
    Temevo si fosse rotto qualcosa invece aveva capito che volevo entrare in quell'argomento e che per me era inevitabile, capì che nella mia forte curiosità non volevo sembrare rude. ...
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