Un mio alunno mi ha venduta
Data: 28/08/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Monica
... cosce che nel bagno della scuola hanno stretto il cazzo del ragazzino con cui adesso ero sola in casa mia. La parte più soffice delle cosce con cui lo avevo masturbato e fatto venire. Mentre il mio alunno continuava a raccontare e si avvicinava a me, pensavo a mio marito, al fatto che l’intenzione era quella di raccontargli tutto dopo aver fatto l’amore con lui come mai prima e per questo ero arrivata a casa eccitatissima dopo l’episodio a scuola la mattina. Ma lui, il mio lui, era uscito e io avevo di fronte la persona che in quello stato mi ci aveva messa e che ora, parlando cominciava ad avvicinarsi a me. Stupidamente sono rimasta lì, dall’altra pare del tavolo mentre lui si avvicinava cingendomi da vita con le braccia, facendo aderire il suo cazzo, già molto duro, al mio sedere. Lo aveva ancora dentro i pantaloni ma, abbassandosi un po’, mi faceva sentire la punta tra le natiche. Le ginocchia mi hanno ceduto e questo non ha fatto altro che favorire il suo glande accolto da natiche paffute e, a quanto mi stava facendo capire lui, ma anche chi precedentemente con il mio culo aveva fatto i suoi porci comodi, ancora attraenti e invitanti. Ero seduta sul suo cazzo molto, molto duro. I vestiti, io in abitino leggero, come descritto prima e mutandine in pizzo, lui in pantaloni un po’ larghi e sicuramente boxer dove il pene era abbastanza libero di muoversi, impedivano certo l’effettiva penetrazione, ma non gli impedivano di farmelo sentire bene. Il suo glande mi puntava nel ...
... solco tra le natiche. Il vestito, anche abbottonato, tra un bottone e l’altro, lasciava lo spazio per le dita che volevano infilarcisi. Lui mentre mi abbracciava costringendomi a schiacciargli il cazzo con il culo, lo faceva. Una mano al seno e una sulla figa. le dita dentro il vestito hanno sganciato i bottoni in quelle zone. Le stesse dita dentro una delle coppe dei reggiseno a raggiungere il capezzolo, stimolarlo giocandoci. Le dita dell’altra mano hanno sganciato dall’asola due bottoni all’altezza delle mutandine , la mano si poteva cosi infilare bene tra le cosce che tenevo ben strette, ma questo non bastava a impedire, anzi, era ancora più eccitante, anche per me e aumentava i miei timori per la previsione che il momento in cui mi sarei lasciata andare completamente sarebbe arrivato prestissimo. Lo spostamento da un lato dell’elastico delle mutandine, il dito che si infila in figa, fino in fondo, il cazzo, ormai di ferro che preme sul culo. Non ho capito più nulla. Stordita, annullata, come in preda ai fumi. Mi ha riportato alla realtà un calore intensissimo, il dolore per l’ invasione. Mi stava possedendo nel modo più osceno: il suo cazzo infilato tutto in mezzo alle mie natiche, per giunta non riuscivo a stare ferma e muovendo il culo glielo massaggiavo. Con due dita mi masturbava fino in fondo e l’altra mano a palparmi il seno. Lui: - aaahhhhhhhhh sssiiiiiiiiiiiiiiiiii, meraviglia sei fantastica. Chiappe dolcissime, tette da paura e mi stai risucchiando le dita… ...