1. Il girasole con le spine - la trappola


    Data: 29/08/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: DemoneDelSilenzio

    ... libera, scompostamente sdraiata al suolo e con la faccia premuta sull'erba. Non reagì quando le forti braccia l'afferrarono e la sollevarono. La testa abbandonata sulla schiena di lui mentre, dopo averla caricata in spalla, iniziò a risalire la china. L'aria fresca della notte e il movimento ritmico dei suoi passi fecero riavere Dana, che ora giaceva inerme ma cosciente sulla sua spalla come una preda di un cacciatore. Accorse l'odore del rifugio con un profondo senso di gratitudine. Assaporò il suono della porta che chiudeva fuori quel mondo infernale, il suono della ciotola dell'acqua svuotata avidamente da Dakan e persino il rutto di lui dopo che si fu dissetato con del vino. Dana se ne stava inerme sdraiata sul materasso, quando lui si spogliò e le si sdraiò affianco. Lei si accostò timidamente al suo corpo caldo e rimase in quella posizione per diversi minuti, ancora confusa e stordita da quella terribile giornata. Sentì la sua mano accarezzarle la pelle con dolcezza e si lasciò cullare dalle leggere onde di piacere che provava quando, di tanto in tanto, lui le sfiorava un punto sensibile come il collo o i fianchi. Avvertì la sua mano nell'oscurità salire fino ad accarezzarle la testa, le dita pigramente occupate a scioglierle la coda di cavallo. Poi avvertì una pressione leggera ma decisa dietro la nuca e si spostò. La mano la guidò lungo il corpo stanco dell'uomo, giù giù fino all'altezza della vita. Dana sapeva cosa lui desiderasse e, pur essendo distrutta, non ...
    ... osò opporre resistenza. L'odore del suo sesso si insinuò nel naso e per un istante lei lo inspirò, come se quello fosse un profumo in confronto a quello che aveva sentito provenire dai Senza-morte. Da diverso tempo aveva imparato come dargli piacere e sapeva che i gesti giusti lo avrebbero portato in breve a godere. La sua bocca scivolò lungo la lunghezza del suo membro flaccido, disegnando con la lingua un sentiero di saliva che partiva dalla punta e terminava in un piccolo stagno sui testicoli. Non si curò del sapore, né della sporcizia che vi trovò. Con movimenti lenti e sensuali, nel buio Dana introdusse il suo pene nella sua bocca, dove lo accarezzò dolcemente con la lingua e dove a poco a poco la sua consistenza divenne dura e pulsante. Nella stanza l'unico suono udibile fu quello della sua suzione, costellato di tanto in tanto da deboli gemiti di piacere da parte del suo Padrone. La sua mano giaceva abbandonata sulla nuca di lei quando la sentì contrarsi. Fece appena in tempo ad alzare la lingua a barriera, quando un getto caldo le colpì il palato. Lui sospirò intensamente mentre il suo seme sgorgava copioso nella bocca di Dana, che affamata lo ingerì senza indugiare. Poi rimase li, la testa appoggiata sul suo bacino, il profumo intenso del suo membro e del suo sperma che le lambiva le narici. Ascoltò il pulsare del suo cuore e lo sentì rallentare fino ad un ritmico rombo sordo. Quando il respiro del suo Padrone divenne lento e pesante, lei si alzò e fece per andare a ...
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