1. Il girasole con le spine - la trappola


    Data: 29/08/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: DemoneDelSilenzio

    ... rintanarsi sulla sua coperta ai piedi del letto. Ma un braccio l'afferrò e la trattenne, trascinandola sotto il lenzuolo. Lei si lasciò guidare sorpresa e rimase immobile mentre lui l'avvolgeva con particolare tenerezza, affondando dentro i suoi capelli il suo volto. In quella posizione Dana sentì il sonno giungere come una marea che pian piano lambisce i sassi di una spiaggia facendoli sprofondare. Si addormentò in un sonno profondo e ristoratore mentre gli orrori della giornata andavano scemando nelle tenebre. Si svegliò qualche ora dopo, nel cuore della notte. Sentiva il respiro dell'uomo accanto a lei scandire un ritmo lento e rimase ad ascoltarlo persa nei suoi pensieri. Quel concerto di silenzio e di pace era però sovrastato dallo stato d'animo di Dana, che ora provava uno strano impulso. Ripercorse la giornata e la sua mente iniziò a sfornarle ricordi, quelli più intensi che l'avevano toccata nel profondo. Rivide le sue mani forti stringere le corde ai suoi polsi, immobilizzandola. Si sentì ancora avvolta nella stretta morsa dei legacci e un brivido di piacere la percorse mentre si immaginava di dibattersi, lottando contro la prigionia, e finendo con l'arrendersi sottomessa alla tenacia implacabile della corda. Si vedeva circondata da esseri immondi, bramanti di sbranarla: poi vedeva lui che arrivava a salvarla, attaccando coraggiosamente quella schiera di mostri. Lo vedeva combattere con foga e alla fine avere la meglio. Sentiva ancora le sue braccia forti ...
    ... liberarla e prenderla in braccio, trasportandola verso il rifugio. Mentre l'immagine di lui che la posava nel letto stava svanendo davanti agli occhi, Dana si scoprì a serrare le cosce con respiro tremante. Avvertì la sua mano raggiungere il monticello della sua intimità, le sue dita percorrere la piccola valle formata dalle labbra bagnate come l'erba del mattino e infine sfiorare la sorgente del suo piacere carnale. Avvolta nell'oscurità Dana ripensò a quanto aveva appena immaginato, le dita che correvano come antilopi lungo la sua femminilità. Un ultimo pensiero si manifestò alla sua mente, il caldo respiro del suo Padrone sulla sua nuca. Ci fu un istante di silenzio, nella stanza e nella sua mente: poi con un lungo sospiro, Dana lasciò che l'orgasmo le invadesse la carne fino nei punti più remoti del suo fragile corpo. *** Si svegliò di nuovo, questa volta per il leggero chiarore che filtrava dalle finestre. Cercò a tentoni dietro di sé la sua presenza, ma il letto era vuoto. Si girò e lo vide, seduto sul bordo con i gomiti sulle ginocchia, la testa sprofondata nelle mani. "C'è qualcosa che non va Padrone?". Lui non le rispose per un minuto buono. Dana vedeva la sua schiena sollevarsi seguendo il respiro, lento e profondo. Le cicatrici e i graffi erano un groviglio, un intreccio di battaglie e colpi inferti e subiti. Quando finalmente le rispose la sua voce era bassa, quasi cavernosa. "Ieri avresti potuto morire...avremmo potuto morire tutti". Dana rimase sconcertata da ...
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