1. Un vecchio amico


    Data: 31/08/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: PattyeFranco

    ... eravamo rimasti a chiacchierare, mentre si allontanava continuava a girarsi sorridente.
    
    Poi di colpo un'altra illuminazione, ma ci salutiamo così? con il rischio di non incontrarci più di nuovo? Nessuno di noi aveva modo di sapere come e dove trovarci di nuovo, un minimo di recapito. Forse anche lui ebbe la stessa illuminazione, perchè si girò tornando verso di noi, io mi ero già alzata per raggiungerlo. Appena faccia a faccia, scoppiammo in grossa risata e scappò in simultanea: “che deficienti, senza numero di cellulare come possiamo risentirci?” queste più o meno le parole.
    
    In tutto questo frangente, Franco era rimasto abbastanza freddo, a differenza di me che ero estremamente elettrizzata, non stavo più nella pelle dalla felicità di riavere incontrato Valerio.
    
    Parlammo di questo fortuito incontro per tutta la serata rimanente, dentro di me ero tutta un fremito, una felicità indescrivibile.
    
    Ai tempi tra noi e Valerio c'era un'ottima amicizia, molta affetto, un feeling indescrivibile e ripeto, ancora incredibile come abbiamo potuto perderci di vista.
    
    Le vacanze proseguirono tranquille ancora per un paio di giorni, io ormai avevo nella testa solo quell'incontro, continuavo a parlare di Valerio. Una sera usciamo per andare ad un'altra festa e il caso vuole che incontriamo di nuovo Valerio, lui purtroppo ancora di fretta perchè era li sempre per lavoro, scambiammo ancora due parole, poi lui via di corsa, allontanandosi mi fa il gesto del telefono, per dire: “ci ...
    ... sentiamo”.
    
    Infatti il giorno dopo squilla il telefono, è lui; rispondo all'istante, e ci propone se quella sera stessa saremmo andati a cena da lui, visto che aveva la serata libera e ci sarebbero stati altri amici. La mia risposta fu subito affermativa, senza nemmeno interpellare Franco, quindi mi diede l'indirizzo e l'orario.
    
    Ma che mi stava succedendo? Mi stavo comportando come una ragazzina infatuata, infatti fu Franco a farmi notare tutto questo. Sinceramente a me non sembrava affatto così, ero solo felice per averlo incontrato di nuovo.
    
    La sera stessa, ci preparammo per andare da lui, cercai di mettermi il vestito migliore, ci volle molto tempo per trovare l'abito giusto, mi infilai un mini abito a portafoglio azzurro, con delle scarpe a sandalo, con tacco alto.
    
    Quindi ci avviammo, mio marito si fermò in una pasticceria e comprò dei pasticcini, per non presentarci a mani vuote, arrivammo a casa di Valerio abbastanza in anticipo, lui era ancora tutto indaffarato a preparare, non era ancora arrivato nessuno, in questa occasione scoprimmo che viveva assolutamente da solo.
    
    Entrando dalla porta, salutò felicemente Franco, poi quando venne per salutare me, restò incantato un attimo poi sospirò e disse: “Porca miseria, se Franco permette, devo proprio dirlo, più invecchi più diventi gnocca”, e abbracciandomi mi baciò, arrossii a quel complimento.
    
    Rimane il fatto che io ero sempre eccessivamente elettrizzata, lo guardavo in continuo, seguivo ogni suo passo. Non ...
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