La Coinquilina cap. 6
Data: 09/09/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Saretta
... telefono. Un messaggio. “Se vuoi oggi ci vediamo. Sto molto meglio” Michela era guarita, voleva vederlo. Non si fece scappare l’occasione. Sara era ancora fuori, avrebbero avuto tutta la casa a disposizione. “Vieni nel tardo pomeriggio, questo è l’indirizzo”. Tornò a casa eccitato per quella situazione che gli si prospettava davanti. Si fece una doccia accurata e notò come la sua barba fosse cresciuta. La pareggiò un po’ e poi si vestì molto casual. Pantaloni neri e una camicia bianca che risaltava la sua pelle bruna. Alle 18 suonò il campanello. Michela si presentò in quella casa avvolta in un cappotto corto marrone e una sciarpa di lana amaranto. Addosso aveva un golfino blu abbastanza attillato, jeans chiari e delle sneakers rosse ai piedi. “Ciao Michela, piacere, vieni pure”. C’era un leggero velo di imbarazzo, tipico di quelle situazioni. Ma Gustavo sapeva benissimo come rompere il ghiaccio. “Ti porto una birra? O del vino?” “Birra grazie”. Si sedettero sul divano ed iniziarono a bere e a parlare. In quelle circostanze si parla del nulla. La casa, il lavoro, cercando di mettersi a proprio agio prima di “attaccare il nemico” . Le birre da due diventarono quattro e la conversazione si sciolse quando con un po’ di malizia Gustavo pulì con un dito il labbro di Michela sporco di schiuma. Si guardarono con una certa intensità e Gustavo si avvicinò per baciarla. In quello stesso istante sentì aprirsi la porta di casa. “Guuussssssss ci sei??? “ Sara era rientrata. Nella ...
... frazione di pochi secondi Gustavo pensò che fosse venuta solo per prendere qualche vestito e non si rammaricò più di tanto. Sara si affacciò subito in salotto e vide i due sul divano. “Ohh scusa, hai ospiti, piacere io sono Sara, la coinquilina di Gus.” Michela la salutò educatamente alzandosi dal divano. “Sei venuta a fare la lavatrice?” chiese Gustavo. “No, sono tornata. E’ arrivata la madre di Valeria, voleva spupazzarsi un po’ il cane, quindi per questi ultimi tre giorni se ne occuperà lei”. Si tolse il cappotto velocemente e lo sconforto di Gustavo iniziò a manifestarsi rapidamente. Aveva un maglioncino verde scuro molto attillato, nel quale i suoi seni si manifestavano in tutta la sua grandezza. Ad ogni suo movimento si agitavano come dei flan su un piatto. La minigonna grigio chiaro aveva uno spacco a V sul davanti che partiva da poco sotto il pube. Ma furono le calze a rete a richiamare l’attenzione di Michela. “Ma… come è vestita?” Sussurrò all’orecchio di Gustavo. “Spero di non aver interrotto nulla, ragazzi, Gus scusa se non ti ho avvisato del mio ritorno ma davvero…..non credevo...Comunque tranquilli che io sparisco in camera mia in un nano secondo”. “No Saretta figurati…. Non ti preoccupare, anzi se vuoi resta, noi andiamo in camera”. Sara guardò Gustavo con occhi maliziosi, gli strizzò l’occhio e gli tirò un bacio schioccando con le labbra. Gustavo lo prese come un gesto di sfida. Sentì ribollire il sangue. Portò Michela in camera e una volta chiusa la porta la spinse ...