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Elisa: conoscenza del sesso
Data: 29/10/2017, Categorie: Etero Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu
... ancora mi sembrava troppo infantile, cioè non avevano senso quei sorrisetti e quei paroloni che usava come se fosse da educanda; sembrava quasi una ragazza d'altri tempi, così aristocratica e distaccata. Sai che ti dico? Sembrava avere la puzza sotto il naso.Come potevo avere invidia per la sua vita che sembrava perfetta? Non avrei mai scambiato la mia con la sua. Io la ritenevo una ragazza mediocre. Che fosse carina forse potrei essere d’accordo ma era imbranata nell’esprimersi. Era una vera insipida, insomma.Quando venne a casa dei nonni vestiva in modo strano. Dopo tre settimane di mare si era abbronzata moltissimo e la sua abbronzatura era l’invidia di tutte.Un giorno era vestita semplicemente, se non ricordo male con un pareo viola e una t-shirt bianca piuttosto attillata, non un filo di trucco e con i capelli raccolti sulla nuca che formavano uno chignon al ritorno dal mare. Era tanto abbronzata tanto che il biancore dei suoi denti quando mi sorrise quasi mi sorprese; sembrava che li avesse sbiancati e ne rimasi colpita. Era semplicemente incantevole. In poche settimane era diventata una donna stupenda. Fu allora che mi resi conto di quanto ero diversa da.Fin da quando convivevamo sotto lo stesso tetto dei nonni provai a scandalizzarla mettere alla prova lla sua moralità tanto sbandierata.Mio caro Rocco devi sapere che lei sognava il principe azzurro e ne discuteva con amiche rintronate quanto lei. Lo facevo apposta per scandalizzarla lo spogliarmi completamente ...
... davanti a lei mostrandomi nuda, toccandomi e raccontandole che andavo a letto con uomini che avrebbero venduto l'anima per far maialate con lei.Quando usciva dal letto per andare in bagno, mi capitava di toccarmi coricandomi nel suo letto che era ancora caldo. Mi piaceva respirare l'odore che la sua folta chioma di capelli aveva disperso sul guanciale. Se usciva di casa ne approfittavo per inalare l’odore particolare delle sue mutandine mentre due mie dita tormentavano il clitoride. Arrivai ad essere perversa al punto che leccai lì dove poche ore prima il tessuto veniva a contatto col suo sesso. Ero pazza di lei ed voluto leccarla fino a farla venire decine di volte.Quell'aria da santarellina innocente mi suscitava ormai solo desideri inconfessabili. Sospettavo non fosse così semplice sedurla come voleva sembrare ma l'avevo vista arrossire mentre mi sditalinavo davanti a lei.Sognavo un 69 con lei, oppure fantasticavo immaginando i momenti in cui lei avrebbe accettato di fare qualcosa di eccitante con me.Pur piegata e annullata dai piaceri, mi capitava di fissarne i lineamenti perfetti, soprattutto quegli occhi così luminosi e la bocca morbida dalla quale mi sarei fatta leccare per giornate intere.Avevo avuto varie storie che io definivo saffiche ma poi non lo erano perché di sesso non c’era niente. Di sicuro è che con lei sarebbe stata la fine del mondo. Per questo non perdevo occasione per caricare l'atmosfera di erotismo soffuso.Come tu ora ben sai non provavo, e non provo ...