Elisa: conoscenza del sesso
Data: 29/10/2017,
Categorie:
Etero
Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu
... tutt’ora, nessun senso di vergogna perché mi ritengo un "animale" da letto, una donna nata per i piaceri da dare solo a chi voglio io.Dalle mie amiche di scuola mi ero fatta comprare on line vari vibratori e, spesso, durante quei lunghi pomeriggi afosi e solitari (lei era la mare) mi capitava di sbattermeli dentro godendo fino all'inverosimile mentre mi contorcevo sul letto o per terra, in bagno, in stanza o in cantina. Mi guardavo allo specchio ed era goduria pura vedermi con la figa arrossata che inghiottiva quegli oggetti enormi che insidiavano anche l'altro buchetto e mi preparavano ad altri vibratori di carne che sognavo di prendere ovunque nella serata: in bocca, nel culo e dentro la fighetta. In quei paesi le voci corrono e sapevo di tanti ragazzi interessati ad avere le mie ‘grazie’. Ne parlavano perché stavo dando scandalo con i miei vestiti ed atteggiamenti.Proprio il giorno successivo a quello in cui mi masturbai per la prima volta davanti a Deborah, avevo un appuntamento in casa di un ragazzo che mi avevano detto fosse ben dotato. Non vedevo l'ora di farmi sbattere e aprirmi ovunque. I miei pensieri erano da troietta in calore.La sera prima, come sempre, avevo visto Deborah addormentata: quanto era bella! A tratti ero presa dalla voglia di alzarmi per andarle vicino a sfiorarle le labbra con le mie mettendola così davanti al fatto compiuto. A fatica mi trattenevo perché non sapevo come avrebbe reagito e temevo che se avessi compiuto qualche azzardo si sarebbe ...
... messa ad urlare svegliando i nonni con la conseguenza di essere rimandata a casa da mamma.Avevo anche cercato nelle sue valigie: nessun vibratore o dildo, nessun anticoncezionale. Ero quasi convinta dicesse la verità quando aveva affermato di essere vergine. Ormai anche questa sua purezza, fittizia o meno, mi eccitava. I ragazzi mi piacevano ma in realtà desideravo lei e non potevo averla.Quando tornavo a casa della nonna, dopo un po'di conversazione sul più e sul meno iniziavo a pensare a Deborah, ai suoi sguardi, alla sua bocca, al suo corpo, ai suoi capelli che immaginavo sfiorarmi l'interno cosce mentre m'iniziava a toccare e leccare. Immaginavo si avvicinasse progressivamente alla mia fighetta iniziando dal monte di Venere e poi giù. Mi toccavo ed aumentavo il ritmo fingendo fosse lei con la testa lì sotto, la chiamavo tra i sospiri, mentre mi trovavo nella cantina senza nulla sotto la vita tranne un vibratore che riempiva la fica deformandola. Alcune volte anche un altro dietro nel culo in una doppia penetrazione. Chiunque avrebbe potuto scoprirmi perché non mi chiudevo mai a chiave e questo contribuiva ad eccitarmi all'inverosimile abbreviando la durata pre-orgasmica.Una sera mi misi in tiro; rossetto molto intenso e carico, tanta matita, rimmel blu, tacchi 12, minigonna nera, top anch'esso nero che non negava la vista delle mie curve. Più che di scollatura si può parlare di seno messo in bella mostra con l'eccezione della parte superiore e dei capezzoli. Insomma ero ben ...