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Elisa: conoscenza del sesso
Data: 29/10/2017, Categorie: Etero Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu
... labbra e il seno alternatamente. Gli chiesi di passarmi la borsetta e m'inserii anche il dildo nell'ano. Ora ero riempita a dovere, proprio come volevo. Lui non smetteva di leccarmi. Il suo pene era tornato in perfetta erezione e io iniziai a farne scorrere la pelle in su e in giù concentrandomi con due dita nel punto in cui il filetto si attacca al glande, che so essere quello più godurioso per voi uomini. Poi mi misi sulle ginocchia letteralmente cavalcando il vibratore che mi stava distruggendo la fica e con il dildo anale ormai bloccato dallo sfintere anale che riempiva completamente. Lo spinsi ancora più in giù, nel caldo torrido delle mie viscere. Stavo delirando dal piacere che provavo e ad ogni spinta emettevo un grido soffocato.A quel punto Daniele si mise dinanzi al letto e mi porse il membro ancora scintillante die miei umori da leccare. Temevo una circonferenza tale non sarebbe mai riuscita a penetrarmi la bocca. Iniziai con una sega e poi lo presi in bocca. Ora ero davvero piena, mi sentivo puttana senza rimedio come piaceva a me. D'improvviso pensai a Deborah: chissà cosa stava facendo, desiderai mi potesse vedere. Fantasticai fosse lei quella che stava facendo un pompino con due oggetti nei due buchetti del piacere.Daniele mi bagnò poco dopo, il suo pene fu attraversato da contrazioni e mi accorsi che si apprestava a scaricare la sua lava nella mia bocca. Quasi soffocai perché davvero si liberò di una quantità eccezionale di seme. Ingoiai tutto fino all'ultima ...
... goccia non lasciando nemmeno una traccia della sua eiaculazione. Fui sorpresa piacevolmente dal fatto Daniele mi baciò assaporando il suo stesso orgasmo. Non ero ancora venuta: mi misi a pecora, estrassi il dildo da dietro e mi concentrai sulla fica: martellai la clitoride con le dita mentre mi sbattevo col vibro trascinandomi al culmine del piacere. Venni in neanche due minuti afferrando tutte le lenzuola. Daniele non cessava di darmi schiaffi sulle natiche: potevo vedere quell'immagine oscena allo specchio alla parete. Avevo solo i tacchi addosso. Era stupendo, quella serata mi stava travolgendo e non vedevo l'ora di fare altro.Rimasi però delusa perché la serata di sesso finì lì.Tornata a casa dai nonni mi ritrovai con Deborah di nuovo tra i piedi.Da quel giorno non pensavo ad altro se non a farmi ammirare, sedurre, incantare, ma detestavo essere infastidita e importunata volgarmente. Con Deborah presente, molti ragazzi giovani, e persino qualcuno coi capelli già bianchi, mi squadravano pensando di passare inosservati ma non osavano avvicinarsi.Vestivo apparentemente in modo semplice ma non tanto da nascondere le forme che da pochi anni mi adornavano dandomi grazia sensuale. La t-shirt o il top e sotto un gonnellino o dei jeans. I capelli li tenevo spesso sciolti così che il vento scherzasse con loro.Nel cuore della torrida estate giravo sempre scalza alludendo a giochi proibiti coi piedi dentro belle scarpine rialzate di qualche centimetro. Avevo terminato da un bel po' ...