1. Donatella cap.6 - Gabriella si fa avanti


    Data: 11/09/2019, Categorie: Feticismo Autore: FrancoT, Fonte: EroticiRacconti

    ... non l'avesse mai fatto nessuno, mi eccitò ancor di più. “È calda, vero?”, mi chiese. Io annuii senza rispondere. Le strinsi la fica, completamente depilata e bagnata. La stimolai con cura, allo stesso modo in cui facevo con Donatella. “Sei bellissima”, le sussurrai. “Quello che stai facendo tu è bellissimo”, mi disse, poi avvicinò la bocca alla mia e mi baciò. Fu un bacio sensuale anche se il luogo e quello che stavamo facendo non aveva nulla di romantico. “Ti eccita?”. “Ho la passera in fiamme”, mi rispose ella. Le mie dita le stringevano le labbra ed il clitoride e poi si facevano strada dentro di lei, senza esagerare, dosando sapientemente il ritmo. Continuai a dedicarmi al suo sesso finché non esplose in un orgasmo violento ed incontenibile. “Oh mio Dio, godo! Godo! Godoooo!!!!”, urlò in crescendo ai quattro venti ed il suo corpo sussultò e tremò in modo incredibile. Quando si alzò dal water, la condussi in camera. In quella stessa camera in cui di solito mi accoppiavo a Donatella. La feci sdraiare sul letto e le sollevai le gambe, quei magnifici arti che aveva ereditato certamente da sua madre. La sua passera era ancora intrisa di gocce di urina, ma io volli leccarla comunque. Infilai proprio la lingua dentro di lei e Gabriella ritornò ad essere vogliosa di godimento. “Prendimi, dai, adesso è il momento”, mi disse. “Attendi un attimo, non voglio perdermi nulla. Non so se ci sarà una prossima volta. Dalla settimana prossima torneremo alle solite usanze”, le dissi. “Sì, ...
    ... ok, ma adesso scopami ti prego”. Mi inginocchiai allora davanti a lei e le entrai dentro. Era di burro e guardandola mi ricordava un po' una bambola. Era troppo giovane per me, ma aveva saputo eccitarmi in un modo per il quale non ero riuscito a trattenermi. Ci avevo provato, ma non ero riuscito. Visti i preamboli non riuscii a resistere per più di un quarto d'ora ma furono minuti intensi. Più di una volta ella mi disse di rallentare, ma non ne volli sapere. Abbassò le gambe ed incrociò i piedi dietro alla mia schiena, tenendomi stretto a lei. Spinsi ancora un po' ma quando sentii che il mio momento stava giungendo, uscii dal suo corpo e salii a cavalcioni su di lei finché il mio cazzo non fu all'altezza della sua bocca. “Succhialo”, le dissi ed ella lo prese con la mano e se lo portò alla bocca. Ci volle poco, nemmeno un minuto e le riempii la bocca e la gola del mio seme. Lo ingoiò, senza fiatare e senza lamentarsi, quasi come fosse la cosa più normale del mondo. Era davvero strana quella ragazza, pensai. Poi mi lasciai andare e mi sdraiai sul letto, al suo fianco. Gabriella non disse nulla, si pulì la bocca con il dorso della mano ed attese che io smettessi di ansimare. “Visto?”, mi disse a quel punto. “Cosa?”. “Non era così difficile poi.... bastava lasciarsi andare un po' e adesso siamo entrambi contenti e soddisfatti, non credi?”. Ero scettico e non sapevo cosa rispondere. Lei si voltò di fianco e si poggiò su un gomito, del tutto incurante della sua nudità e senza alcun ...
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