1. Pausa di riflessione (terza parte)


    Data: 21/09/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: suntopless

    ... passarono invece ad infilarle ora uno ora l’altro il cazzo in bocca.
    
    E fu in questo momento di scambio di posizioni che gelai. Per un attimo, un attimo solo vidi finalmente il volto della donna: Yoko! Mia moglie!
    
    Impietrito dalla sorpresa, sentii mancarmi le forze e sarei certamente svenuto e caduto per terra se vicino a me non ci fosse stata una poltrona dove immediatamente mi accasciai.
    
    Rimasi lì immobile per non so quanto tempo. Gli altri non si accorsero del mio pallore e del mio sgomento. Erano impegnati, chi a scoparsi Yoko, chi a riprendere le forze dopo averla scopata.
    
    Ero un uomo distrutto, ma al contempo, senza neanche accorgermene probabilmente il mio cazzo si era irrigidito nuovamente, senza neanche che lo sfiorassi.
    
    Un altro istante decisivo fu quando, durante un altro cambio di posizioni, Yoko si sollevò un poco poggiandosi sui gomiti. In quel preciso istante guardò per un momento verso di me, mi vide, incrociammo gli occhi. Sarà stata roba di cinque secondi, forse meno, ma secondo il mio sentire durò un tempo infinito. In quel momento i nostri occhi, muti, parlarono.
    
    Lei si accasciò nuovamente e smise di partecipare, nonostante due uomini tentassero di infilarle i rispettivi cazzi in bocca, lei non ne prese più nessuno. Restò coricata lì, immobile, mentre Giuseppe la stava stantuffando. Lei non reagiva più a nessuno stimolo: era un pezzo di carne ormai, stava pensando probabilmente.
    
    Non notando alcuna reazione, Giuseppe cominciò a ...
    ... stantuffarla più violentemente, ad insultarla. Non so quante volte le abbia gridato che era una troia, una puttana.
    
    Ma Yoko non reagiva. Mi sembrò addirittura, ma forse era una mia impressione, che le si inumidissero gli occhi.
    
    Anche Giuseppe le venne copiosamente dentro e prima ancora che qualcun altro lo sostituisse, Yoko si destò, si rimise in piedi, gocciolante dello sperma finora accumulato, sporca in tutto il corpo dello sperma gettatole addosso come su di una puttana qualsiasi, e si diresse verso di me.
    
    Non disse nulla, mi guardò un solo attimo. Un altro passo e si sedette a cavalcioni su di me. Mi guardò negli occhi e con una mano afferrò il mio cazzo e lo guidò dentro di sé.
    
    Il primo uomo si avvicinò a lei e le afferrò una tetta, ma lei girò la testa un solo attimo, lo fulminò con gli occhi e fece un piccolo cenno con la mano con il quale fece capire all’uomo ed agli altri che non voleva essere disturbata.
    
    Cominciò a baciarmi, voluttuosamente. E cominciò a scoparmi a smorzacandela.
    
    Io lentamente cominciai a partecipare. Le carezzai dapprima la schiena, poi le strizzai le tette, anche un po’ violentemente.
    
    Infine le misi le mani sulle chiappe e la aiutai nei suoi movimenti sussultori su di me.
    
    Non so quanto durò la scena, penso abbastanza. Non so i suoi sentimenti, ma i miei erano un crogiuolo di sensazioni differenti.
    
    Provavo sicuramente rabbia, tanta rabbia, gelosia, delusione, schifo, amore, sì anche amore, perché amavo Yoko da sempre. Amavo la ...