Compleanno di erika - capitolo 1
Data: 24/09/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Dacom70
... regalo”.
-: Mario, riesci a venire da me in ufficio, diciamo domenica pomeriggio, sul tardi, ti offro un aperitivo così ne approfittiamo per fare due chiacchere e valutare il da farsi :-
Mario accettò l'invito, ovviamente doveva venire senza la moglie ma non rappresentava un problema, ci salutammo -: Bene, a domenica allora, ciao :-
Il mio ufficio è come la mia seconda casa, anzi mi appartiene in maniera viscerale è il mio habitat, luogo di lavoro ma anche di gioco, di incontri, di incazzature e di soddisfazioni. Nel mio ufficio mi sento a mio agio e rappresenta una perfetta spalla di copertura per qualsiasi evenienza. :-Faccio tardi in ufficio, cara:- -: oggi mangio qualcosa in ufficio, amore non vengo a pranzo:- -: Ho un 'appuntamento sul tardi, non aspettarmi per cena:-
A buon intenditore poche parole.
La domenica arrivò, ero fuori con alcuni clienti quando ricevetti la telefonata di Mario per confermarmi che ci saremmo visti nel pomeriggio verso le cinque e mezza. Sembrava contentissimo e come nel primo contatto, cominciò subito a raccontarmi, con enfasi ed orgoglio, come avrebbe raggirato l'ostacolo per giustificare il suo breve viaggio in solitaria per venire da me. Lo dovetti interrompere facendo presente che non ero solo, che stavo lavorando ma che nel pomeriggio avremmo avuto tutto il tempo per parlare con calma senza interruzioni. Ci salutammo velocemente.
Domenica pomeriggio ore 17:20
Ero al telefono con un mio collega quando noto un signore ...
... sulla cinquantina, fuori, davanti alla vetrina dell'ufficio, mi stava guardando, mi sorrideva ed io capii che era arrivato il mio socio, feci un cenno di saluto e gli indicai la porta ad invitarlo ad entrare.
Mi alzai per andargli incontro e porgergli la mano ma fui subito spiazzato dalla sua enfasi, un sorriso quasi da bambino, mi porse la mano, mi tirò a se e mi strinse in un abbraccio da vecchi amici quasi soffocante dandomi in contemporanea due baci sulle guance. Ero sparito completamente sotto quest'uomo, grande, robusto alto e pelato che continuava a chiedermi se ero proprio io, Dario. Pensate che figura se non lo fossi stato. -: Ma pensa te, sei proprio tu Dario? Ma sei proprio identico a come ti aveva descritto Luca, incredibile, mi sembra di averti sempre conosciuto:- Bene, almeno a detta di Mario, avevo passato il primo esame ma vedendolo dal vivo davanti a me, un uomo così grande, sarà stato più alto di me di almeno quindici centimetri, robusto, quella corporatura che potresti giudicare quasi grassottello ma che la sua altezza camuffava in maniera egregia, ripeto, un uomo così, con me, che in proporzione sarò stato la metà rispetto a lui che cosa centrava? O meglio, pensavo, ma sua moglie, abituata ad arrampicarsi in tanta abbondanza, cosa avrebbe pensato nel momento in cui, vedendomi, avrebbe dovuto fare i conti con uno scheletro, rispetto a suo marito.
Mario, con la sua inconfondibile voce da falsetto, era incontenibile, cominciò subito a raccontarmi come era ...