A caccia - capitolo 4 - la carne di bisonte
Data: 25/09/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: anonimo21
... sentii sollevarsi e poggiare il suo palo nel mio solco. Lo passava come un bancomat, sopra e sotto. Il suo addome toccava le mie natiche e il suo uccello svettava verso l'alto, facendomi sentire tutta la sua grossezza. Questo movimento mi fece eccitare ancora di più e desiderai essere posseduto da quel mostro. Era autoritario quando mi chiese "Lo vuoi?" e la mia risposta non potė che essere "Immensamente". Andò in un'altra stanza, tornando con un barattolo di lubrificante (aveva ragione, era proprio uguale al mio) e un preservativo sulla cui confezione troneggiava la scritta XL. Volli mettergli il preservativo perché non ero sicuro che fosse ancora eccitato. Le mie attenzioni si rivelarono superflue: era di marmo! Mise tanto lubrificante nel mio buco, sia dentro che fuori e altro ne spalmò sopra il preservativo. Gli dissi di sedersi sul divano e mi misi a cavalcioni sopra di lui. Lo baciai un poco e, successivamente, posizionai quel bastone per la perforazione. Mi abbassai e cominciò ad entrare. Non sentii nessun dolore. Il suo diametro crescente e il lavoro precedentemente ricevuto dalle sue dita sapienti mi permettevano di adattarmi gradualmente a quel benvoluto ospite. Quando arrivai ai tre quarti, però, sentivo che il mio sfintere era già estremamente dilatato e che non potevo andare oltre. Mi sollevai lentamente, misi altro lubrificante e poi scesi. Ripetei questa operazione diverse volte e nel frattempo lo baciavo finché non lo sentii abbracciarmi e sussurrarmi che, ...
... adesso, avremmo fatto sul serio. Mi tenne fermo a mezz'aria e con il bacino entrava e usciva da me. Dapprima lentamente e poi sempre più velocemente. Era una sensazione fantastica. Godevo come mai prima d'ora e non capivo il perché. Quando sentii il suo pube a contatto con le mie natiche lo compresi: era tutto dentro di me e non me ne ero neanche accorto. Lui mi trapanava come un toro e io godevo come una vacca. Eravamo perfetti. Passarono meno di cinque minuti e sentii i suoi gemiti aumentare e i colpi farsi più serrati e sconnessi. Sentii il palo pulsare e il preservativo gonfiarsi. Era già venuto? Il suo sospiro di sollievo confermò i miei timori. Dopo qualche secondo la mia delusione doveva essere scritta a chiare lettere sul mio viso perché sorrise e mi disse di stare tranquillo. Mi fece alzare e andò verso il bagno. Lo sentii lavarsi e poco dopo tornò. Era più duro che mai! Mi disse: "Frocetto che pretendi? Mi stavi facendo impazzire da più di un'ora e stavo scoppiando. Ma tranquillo che adesso ti scasso". Detto fatto. Indossò un altro preservativo e, dopo essersi lubrificato per bene, mi fece mettere a 90 sul bracciolo del divano. Si posizionò dietro di me e lo sentii entrare. La delusione sparì in un lampo, rimpiazzata dall'estremo godimento. Mi scopava forte e, nel mentre, grugniva come una bestia. Nella parete di fronte c'era un ampio specchio così potei vedere, per tutto il tempo, il suo magnifico corpo e il suo fantastico viso mentre mi sfondava. Cambiammo posizione ...