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Una donna di pari livello mi tiene testa
Data: 25/09/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: LucasFromParis
... Educatamente e con stile; ma lo chiesi. Lei mi spiegò chiaramente in suo modo di intendere il gioco. Nessun profilo, nessun sito, nessun appuntamento. Solo la magia di situazioni che si potevano creare o meno. E non potei non ammirare la sottigliezza del ragionamento. Non potei non accettarlo Mi disse di aver notato il mio atteggiamento dominatore. Poi affermò “però mi sono accorta che ti sei contenuto. Lei era abbastanza timida all’inizio e tu hai dovuto dosare la tua naturale propensione alla dominazione”. Mi aveva letto dentro. In un lampo aveva capito tutto. O perlomeno tanto. Questa consapevolezza mi entrò letteralmente nel cervello come un lampo. Lei sapeva. Mi stava invitando ad andare oltre. Era il momento di giocare il tutto per tutto; Viola aveva il massaggio subito dopo i miei amici, e in seguito sarebbe partita. Ora o mai più. La guardai sornione: “con una donna come te pensi che potrei essere più violento?” Usai di proposito quella parola per destabilizzarla. Ma lei non batté ciglio. “Una come te potrei prenderla per i capelli con forza per farle capire chi comanda”. Alle parole seguirono i fatti. La mia mano scorreva lentamente lungo la sua nuca. Senza preavviso strinsi i suoi capelli obbligandola ad alzare il capo. Un sospiro represso fu la sua unica reazione. Non ci vidi più letteralmente. Iniziammo a baciarci furiosamente. Alternavo prese ai capelli e piccoli schiaffetti. Passavo i polpastrelli lungo le sue labbra forzandone l’ingresso. La sua lingua ...
... guizzava intorno a quelle dita che prendevano possesso della sua bocca. Ma non si ribellava. Continuava a sfidarmi. La obbligai ad alzarsi prendendola sempre per i capelli. Sicuramente tutti erano allibiti. Nessuno intervenne. La portai di sopra, in una altra stanza con ci chiudemmo. La consueta fauna non tardò ad arrivare, guardare, sperare in un invito da parte mia che però non venne. Quel momento, lo sapevamo entrambi era breve e sarebbe stato solo nostro. La obbligai a inginocchiarsi per usare la sua bocca. Ancora una volta alternavo velocità e profondità del rapporto orale. Ancora una volta risuonò quel rumore gutturale che tanto amavo. La stavo letteralmente soffocando, per poi lasciarle brevi attimi di tregua. Ero deciso a montarla. La rovesciai bocconi e iniziai a passare la lingua sul suo ano e la sua fessura, toccando e accarezzando. Stavo per posare il cazzo sul suo buco per prenderla brutalmente. Stavo. Tutto cambiò senza preavviso. Mi spiazzò completamente. Mi destabilizzò come poche volte nella mia vita. Lei aveva deciso di non essere penetrata, dopo avermi fatto pensare il contrario. Forse era premeditato. Forse un capriccio improvviso. Ma l’eleganza del suo corpo nascondeva una forza insospettabile. Si divincolò. Si ribellò. Combatté. Si chiuse. Non potevo andare oltre senza superare un limite di violenza che non volevo superare. La vera abilità, ritengo, non sta nell’usare la forza. Qualunque uomo ne è capace. Quel che conta è la sensibilità nel comprendere ...