-
Galeotta fu la cantina
Data: 27/09/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: ale-luca74
... sborra che mi manda fuori di testa. E così dicendo mi avvicinai a lui e poggiai immediatamente la mano sulla patta del suo jeans che lasciava trasparire un pisellone barzotto o del tutto in tiro, parcheggiato sulla sinistra dell’inguine, dentro ad un jeans strettissimo che lasciava poco spazio all’immaginazione. Avevo appena iniziato a palparglielo quando si riebbe dal momento di confusione erotica, arretrò di un passo e mi disse: “ma si può sapere che cazzo pensi di fare?” “Un pompino se lo desideri o sennò ti faccio sborrare di nuovo con una sega”. Leo si girò e divincolandosi mi disse: “va vaffanculo va!” Poco male. Sborrata rimandata di poco. Avevo giusto una sega di Leo da riguardare sul PC. Collegata la telecamerina fui enormemente sorpreso, non solo dalla taglia del suo pisello che doveva essere comodamente attorno ai 20 cm con un diametro più che adeguato ma da ciò che aveva ispirato la sua sega. Entrato in cantina Leo si era subito messo comodo. Sbottonato il jeans, abbassato a mezza gamba insieme con il boxer bianco con logo sull’elastico “Gas Jeans”, un pisellone già bello dritto e durissimo che pulsava ritmicamente, con la pelle che copriva solo parzialmente una cappella lucida di colore rosso scuro. Ogni tanto gli dava due colpetti su e giù mentre sul cellulare cercava immagini o video che gli ispirassero la sega. Si era posizionato proprio sotto la telecamera che, non solo inquadrava perfettamente il suo cazzo in splendente tiro ma anche lo ...
... schermo del cellulare dove era appena partito un video che inquadrava una finestra a me molto familiare con zoom su di me che mi masturbavo alla finestra. Brutto porco depravato! Si era appena segato guardandomi segarmi e mi aveva pure mandato a fare in culo! Certo le buone maniere non gli appartenevano proprio! I giorni seguenti Leo non andò più in cantina temendo lo spiassi. Giovedì decisi di fargli credere che avesse via libera. Entrai in auto, accesi la radio con volume a manetta, così da attirare la sua attenzione. In effetti si affacciò alla finestra potendo vedere che stavo andando via. Feci giusto un centinaio di metri. Parcheggiai l’auto in fondo al condominio, scesi e mi diressi di corsa verso casa. Ero entrato dalla porta di servizio opposta e, constatato che la luce della sua cantina era accesa, mi diressi verso di lui. Stavolta avevo evitato di posizionare la telecamera sulla porta. Avevo stampato su carta un fotogramma del video che avevo realizzato con la telecamera nascosta, che inquadrava il suo pisello in tiro davanti allo schermo su cui c’ero io che mi segavo alla finestra. Avevo infilato il foglio sotto la porta facendo anche un tantino di rumore, così da esser certo che non passasse inosservato. Non passò che una manciata di secondi che Leo aprì la porta della cantina, non saprei dire se più stupito di vedermi lì davanti, oppure di aver visto quel fotogramma stampato. Sta di fatto che senza che potesse dir nulla, allungai nuovamente la mano ...