Tagliati fuori
Data: 29/09/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: FinnTanner
... ben poco per nascondergli il proprio astio. Anche se nessuno si era mai permesso di alzare un dito su di lui, visto che lo credevano sotto la mia ala, questo non impediva loro di trattarlo con disprezzo.
«Oggi, alla fine del turno verrai nel mio alloggio,» gli ordinai avvicinandomi quel tanto che bastava perché mi sentisse chiaramente nel chiasso del salone affollato. Mangiava da solo ad un tavolo vuoto in un angolo, non doveva essere facile per lui fare amicizia. In parte forse era dovuto alla differenza di età con il resto dell’equipaggio, ma ero certo che il fatto che tutti sapessero che c’era qualcosa tra me e lui lo avesse isolato ancora di più. Non erano in molti, ne tra gli ufficiali, ne tantomeno tra le guardie a voler avere a che fare con me oltre il lavoro. Non ero esattamente una persona disponibile a socializzare. In ogni caso, lui annuì felicemente e io mi allontanai senza aggiungere altro, prima che potesse chiedermi qualcosa.
Il turno sul ponte di comando scivolò via senza nulla da registrare, eravamo ancora distanti dal punto della missione, e tanto lontani da qualsiasi cosa che era improbabile incontrare qualcuno sulla nostra rotta. Durante il cambio turno si verificò un’avaria al sistema CLR, le comunicazioni a lungo raggio. Affidai comunque il comando al tenente comandante Orru, e mi congedai dal ponte, lasciando interdetto l’equipaggio. Non era mai successo che cedessi il comando durante un emergenza, per quanto insignificante. In ogni caso, come al ...
... solito, nessuno mi chiese spiegazioni. Si limitarono solo a lanciarmi fugaci sguardi sorpresi, che mi limitai ad ignorare.
Trovai Daniele ad aspettarmi accanto all’ingresso del mio alloggio. Ne ero compiaciuto, ma non lo diedi a vedere, inoltre non volevo perdere tempo. Lo feci entrare e lo spinsi sul letto. Alzai il volume della musica - un ritmo deciso, ammaliante - così non avremo avuto bisogno di parlare. Gli sfilai l’uniforme da cadetto e mi fermai ad ammirarlo giusto un momento. La divisa lo aveva reso per me se possibile ancora più affascinante della prima volta che l’avevo incontrato, ma nudo era uno spettacolo per gli occhi. Il corpo magro coi muscoli del petto appena accennati, il ventre piatto e la pelle liscia diventata ancora più pallida dopo una settimana a bordo della nave, lontano dalla luce del sole. Era eccitato - perché sapeva che questa volta lo avrei scopato. Invece io ero inquieto e infoiato allo stesso tempo, perché ero certo che gli avrei fatto male, ma il desiderio di farlo mio superava di gran lunga qualsiasi remora avessi nell’assecondare il suo desiderio di essere trattato rudemente.
Mi sfilai velocemente l’uniforme, poi presi un corda e mi inginocchiai sul letto di fronte lui. Non si ritrasse - forse non aveva compreso le mie intenzioni e non mi temeva, o forse le aveva comprese bene e gli piaceva. In entrambi i casi la sua reazione mi indisponeva, ero abituato ad essere considerato pericoloso, o quantomeno a incutere rispetto. Legai uno dei ...