Tagliati fuori
Data: 29/09/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: FinnTanner
... suoi polsi al letto, poi l’altro. Senza stringere troppo, assicurandomi solo che non potesse più tirarsi indietro.
Poi mi chinai tra le sue gambe e gli baciai il cazzo. Mi inumidii le labbra e iniziai a prenderlo in bocca. Non era questo che voleva, perché iniziò subito a contorcersi, tirando sulle corde, del tutto inutilmente. Fremette e si lamentò, e mi supplicò di smettere - e ogni tanto di andare avanti. Poi i suoi gemiti divennero più forti, era già al limite. E allora lo sentii venirmi in bocca con un leggero grido, impregnando la mia lingua del sapore dolce del suo sperma. Per poi afflosciarsi sul letto come un sacco svuotato. Ripulii il suo pene con la lingua, era adorabile mentre tornava al suo stato di riposo, ma ancora caldo e arrossato per l’orgasmo appena passato.
Non lo guardai in faccia, forse era sorpreso che lo avessi fatto, non se lo aspettava. Ma io sorrisi tra me e me. Perché avrei dovuto preoccuparmi di cosa pensava?
E quando alla fine lo guardai, vidi l’attesa nei suoi occhi. Cosa avrei fatto dopo? Non lo sapeva, e ora toccava a me godermi un po’ di piacere. Il mio cazzo era terribilmente duro. Gli sollevai le gambe e mi appoggiai su di lui, il suo buchetto stretto pulsò quando lo sfiorai con un dito. Ci giocai intorno, stuzzicandolo e poi vedi il suo cazzo iniziare a indurirsi di nuovo, in previsione di quello che sarebbe arrivato. Usai solo quel tanto di saliva che bastava per superare la sua resistenza iniziale, e spinsi il mio uccello ...
... dentro di lui, senza riguardo. E lo osservai a lungo piangere e lamentarsi come se lo avessi trapassato con una lama arroventata.
Era questo che voleva? Pensai continuando a fissarlo. Glielo stavo chiedendo con lo sguardo offuscato dal piacere della sua carne stretta sulla mia. Comunque non mi aspettavo una risposta.
Quando fui completamente dentro di lui, iniziai a muovermi con circospezione, la sua umidità naturale agevolò un poco la penetrazione. Forse era la risposta del suo corpo al dolore sordo e bruciante di quell’intrusione così traumatica, in ogni caso divenne molto più facile muovermi tra le sue membrane calde e avvolgenti. Iniziai a fotterlo, non mi interessava se troppo rudemente, troppo veloce o troppo a fondo. Tenevo gli occhi chiusi, e la musica era tanto alta da inondarmi - la sensazione del suo dolce corpo sotto il mio era l’unica cosa che riuscivo a percepire. Lo strinsi tra le mie braccia, con forza, come se volessi fondermi in lui - e allo stesso tempo il mio uccello continuava a scoparlo con violenza.
Ogni tanto un suo gemito riusciva a superare la musica - forse gli stavo facendo male, forse lo stringevo troppo forte - o forse, erano gemiti di piacere, perché in fin dei conti era stato lui a volere tutto questo. Di certo, sentivo il suo cazzo duro pulsare tra di noi e questo portò anche me al limite e alla fine sborrai a lungo, lasciandomi cadere su di lui, senza il fiato nemmeno per un gemito. Il mio figlio delle stelle mi aveva appena regalato ...