I dolori di Luca -seconda parte
Data: 06/10/2019,
Categorie:
Feticismo
Autore: Paolo Vergani, Fonte: EroticiRacconti
... lei che mi veste a anche se adesso sto cercando di liberarmi in qualche modo , ho quasi quattordici anni ormai….non è facile farle cambiare idea su questo punto.” “ Certo, sei un ragazzo ormai non più un bambino..e scusa se insisto ma voglio capire se l’essere stato così lungo inconsapevole, ha a che fare con un lato del tuo carattere che vale la pena tentare di cambiare, lo sai che amo la psicologia….credo di poterti aiutare…dimmi, mentre ti facevi la doccia ti lavavi dietro, non sentivi, toccandoti, che le dimensioni , i volumi…. erano considerevoli?O, perlomeno, non sospettavi che fossero troppo ampie le superfici da insaponare?” Luca tornò ad arrossire, forse non era stata una buona idea confidarsi con l’amica, era pur sempre una ragazza carina per la quale aveva confusamente iniziato a sentire più che una simpatia e più le diceva la verità più perdeva punti ” Era mia madre a lavarmi…anche su questo…ora sto cercando di fare in modo di cambiare abitudine..ma lei non vuole mollare. Per lei sono sempre il suo bambino….” “Ti vergogni anche di mostrarti a lei ora che sai?” “Sì, vorrei che nessuno mi vedesse nudo..neanch’io ho il coraggio di guardarmi…” Renata tacque per un lungo istante, poi come se avesse preso una decisione dura ma inevitabile, con voce ferma disse:”credo che una soluzione per cominciare ad accettarti, sia quello di guardare in faccia la realtà, inutile evitare di affrontarla, ora faremo una cosa che forse giudicherai bizzarra ed imbarazzante, la faremo ...
... qui, adesso, e non ammetto esitazioni o debolezze da femminuccia, si può essere maschi anche con natiche femminili, ricordalo. Ascoltami bene: ORA TI DENUDERAI IL SEDERE E LO GUARDEREMO ASSIEME, TU ED IO, toccherai le tue grosse natiche io le toccherò, scoprirai che non sono la cosa orrenda che tu credi, devi familiarizzare con quella zona del tuo corpo, lo farai assieme a me che sono la tua amica che vuole solo il tuo bene” Luca fissò Renata sconvolto, poi iniziò a scuotere la testa continuando tirare di tanto in tanto la felpa per impedirle di sollevarsi troppo dietro sotto la formidabile pressione delle sue natiche. Renata attese per un lungo istante, poi enfatizzando con un lungo sguardo la sua delusione, si avviò verso la porta in silenzio l’aveva quasi raggiunta quando udì un fruscio di stoffa alle sue spalle e la voce flebile di luca che diceva “ Renata …ti prego” . La ragazza si voltò con il cuore che le batteva all’impazzata nel petto: Luca in piedi in mezzo alla stanza illuminato dal grosso lampadario appeso al soffitto gli dava le spalle, la tuta era afflosciata sulle caviglie, la felpa, lunga e sbrindellata per il continuo tirare del ragazzino gli copriva il sedere sino alla tenera morbida zona dove le natiche si univano alle cosce piene. Renata si avvicinò con calma, aveva bisogno di tempo per riempirsi gli occhi di quella parziale nudità.Non c’era che dire: visto così, da dietro, il ragazzino poteva essere scambiato per una prosperosa fanciulla in fiore… le gambe ...