1. I dolori di Luca -seconda parte


    Data: 06/10/2019, Categorie: Feticismo Autore: Paolo Vergani

    ... erano lunghe se raffrontate al resto del corpo, Luca era di statura media per la sua età, i polpacci erano torniti e ben proporzionati, le caviglie erano sottili, come potevano reggere il peso delle cosce che in alto si riempivano unendosi l’una all’altra come a distribuire in maniera uniforme il peso delle grosse masse carnose soprastanti e che si indovinavano voluminose e straordinariamente aggettanti? Malgrado la lunghezza dell’indumento oversize, i due formidabili globi gemelli proiettandosi verso l’esterno sollevavano il tessuto della felpa, che, se davanti arrivava quasi a metà coscia dietro, inadeguata a superare l’ostacolo delle due ragguardevoli rotondità, copriva a malapena il grosso posteriore. Renata comprese che lui non aveva il coraggio di eliminare l’ultima barriera tra lo sguardo dell’amica e quella “cosa indecente “ che tanto lo faceva soffrire, tacitamente chiedeva a lei di farlo rivelando così tutta la sua debole passività, il suo totale consegnarsi a lei….. Renata afferrò i due lembi del bordo inferiore della felpa sfiorando la carne liscia come seta che rivestiva la parte alta delle cosce, lentamente, mentre il ragazzino chiudeva gli occhi e av vampava, sollevò la felpa facendole superare l’ostacolo imponente costituito da due rotonde, candide, morbide (e compatte al tempo stesso), colline di carne dall’aggetto inverosimile….tirò la felpa davanti in modo che si serrasse attorno alla vita straordinariamente stretta del ragazzino pur mantenendo coperto ...
    ... l’inguine. Ed eccolo lì, offerto al suo sguardo in tutta la sua gloria, abbagliante, liscio, senza il minimo accenno di peluria il grosso sedere, che tante pene stava procurando al timido, pavido giovinetto. Le candide mutandine, ridicolmente esigue, erano al solito quasi scomparse, risucchiate nel profondo solco che divideva le due masse carnose, lei le estrasse pazientemente e le abbassò delicatamente sino alle caviglie sottili. Renata provava un’emozione così forte da sentirsi mancare, mai avrebbe sospettato di sperimentare una tale potente miscela di sensazioni confuse quanto sconvolgenti, mantenendo sollevata la felpa con una mano si piegò in avanti in modo da guardare negli occhi l’amico, il volto era rosso come un peperone e gli occhi serrati testimoniavano l’istintiva difesa da un’umiliazione insopportabile. “Guardami “ gli ordinò lei. Luca aprì gli occhi e quasi subito li abbassò sopraffatto dalla vergogna, “”guardami ho detto!” Ripetè Renata, per prima sorpresa dalla facilità con cui recitava il suo ruolo di terapeuta costretta ad una certa durezza per il bene del proprio paziente. Luca la guardò, gli occhi pieni di lacrime.” Ora io toccherò le tue….” Guardò il ragazzo come per invitarlo a completare la frase “ natiche..”Mormorò lui. “ Certo. Natiche. “ ripetè lei.” Ma come sono le tue natiche?” “ Grosse….” Proferì lui in un sussurro. “ Eh sì, sono candide lisce, floride come quelle di una ragazza..e di una ragazza formosa che possedendole ne proverebbe vergogna….non è ...
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