Hanna e Paul
Data: 09/10/2019,
Categorie:
Incesti
Autore: liana
... mia decisione. Do l�incarico ad una ditta di trasporto di impacchettare il tutto e trasferirlo nel nuovo sito. Disdico tutti i contratti di utenze ed esco, finalmente, da quella casa che non sento più mia. Mi reco in città e vado a prenotare una camera nel migliore albergo. Dopodiché mi lancio nella folla attirando sul mio stupendo corpo sguardi vogliosi di uomini di tutte le età. Dopo essermi fermata per la cena in un ristorante che conosco faccio ritorno in albergo. Vado in camera, mi spoglio e mi lanciò sotto la doccia; l�acqua è caldissima. Mi piace farla scorrere sul mio corpo. Mi eccita molto sentirla picchiettare con violenza sulle mie tette ed in particolare sui miei capezzoli. La mia mente lavora di fantasia. Mi vedo schiacciata contro le piastrelle e con un poderoso randello che tenta di farsi strada fra le mie chiappe. Miagolo e nitrisco. Allargo le cosce e ne favorisco l�avanzata. Le mie mani si muovono come se gli avessi dato un comando. Una va a giocare con i capezzoli: li artiglia e li strizza mentre l�altra e scesa fra le mie cosce e si è insinuata nella folta foresta di peli. Le dita trovano l�ingresso del mio peloso nido e vi entrano. è in quel momento che il viso dell�uomo che mi sta prendendo si materializza. è il viso di Paul, mio figlio. Se fosse accaduto pochi giorni addietro avrei gridato e mi sarei sottratta. Oggi, invece, lo guardo con occhi spiritati dal desiderio. Gli sorrido e lo invito ad essere più violento.�Si, Paul, di ...
... più, forza spingi, violentami, fammi male, sono tua.�Le mie dita si muovono frenetiche nella mia vulva. Mi sto masturbando al pensiero di mio figlio che mi sta possedendo. Raggiungo l�orgasmo. Lentamente mi rilasso. Chiudo l�acqua. Mi avvolgo nell�accappatoio. Mi guardo allo specchio e vi vedo riflessa la mia immagine ancora con i segni dell�orgasmo raggiunto. Sorrido.�Grazie Paul, vieni presto. La tua mammina ha bisogno di te.�Mi libero dell�accappatoio e, nuda, mi infilo nel letto. Mi lascio sprofondare nelle braccia di Morfeo. La notte è lunga ed è piena di ombre. Una di queste mi sta chiamando. La conosco gli corro incontro. è nuda. Mi prende per mano e mi trascina sul prato. Mi fa stendere e poi riversa il suo corpo sul mio. Avvinghiati rotoliamo sull�erba. Ci amiamo. Mi sveglio. è stato tutto un sogno. No. Non posso aspettare che venga ottobre per vederlo. Il mio corpo urla il suo desiderio di stringerlo e di rotolarsi sul letto. Devo costringerlo a venire il più presto possibile. Trascorro il resto della notte sforzandomi di trovare la scusa per farmi raggiungere. Al mattino lo chiamo al telefono.�Paul, quando deciderai di venire non venire a casa. Raggiungimi in questo posto (gli do il recapito). Mi sto già trasferendo. Di una cosa ti prego, vieni presto, non farti aspettare. Tua madre ti vuole vicino.�Un silenzio che dura circa un minuto.�Mamma, quanto mi vuoi vicino? Qual è la distanza che ci dovrà separare?�Ha capito e vuole che sia io ...