Bisonti della strada - 2
Data: 10/10/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad
... giurato. – osservò lui, ficcandomi a secco mezzo dito nel pertugio – Sei troppo puttana…”
“Cosa vuoi fare?”, gli chiesi, allarmato.
“Incularti, che altro?”
A questo punto devo chiarire una cosa: a me il cazzo piace, piace da matti. Adoro succhiarlo e adoro prenderlo nel culo e con… ingoio in entrambi i casi. A prenderlo nel culo, però, ho come una forma di paura… Voglio dire, c’è sempre quel momento iniziale
di dolore, che mi blocca, in un certo senso, a meno che lo sfintere non mi venga
ammorbidito e rilassato da un’adeguata preparazione.
Ecco perché, nonostante lo desiderassi, l’idea di essere inculato a secco, come Matteo
sembrava intenzionato a fare, quasi mi terrorizzò. Per un istante, immaginai il dolore che quel cazzo ponderoso mi avrebbe procurato, trapassandomi di forza lo sfintere, allora d’impulso allungai la mano, gli afferrai il polso e mi strappai fuori il suo dito dal culo.
“No, dai.”, feci, cercando di rigirarmi.
“Che cazzo fai?”, scattò lui, mollandomi sulle natiche una pacca, che risuonò per tutta la cabina.
“Sta fermo! – mi intimò, premendomi giù con le mani sulla schiena – Dopo avermi svegliato la bestia, pensavi di cavartela con una pompa?”
“Per favore…”, gemetti, cercando ancora di sottrarmi al suo controllo.
“Sta ferma, puttana! – ripeté Matteo con voce dura, tenendomi giù con una mano e con l’altra mollandomi una seconda sculacciata – Hai voluto imbarcarti con un camionista, e adesso sono cazzi tuoi… ...
... Adesso mi paghi il passaggio come voglio io!”
Dopo di che, visto che tra le due cuccette non c’era spazio sufficiente per mettermi a
pecorina, Matteo mi scivolò addosso, con le ginocchia mi fece allargare le gambe e sentii il suo cazzone viscido scivolarmi nello spacco alla ricerca della tana. Aiutandosi con una mano, riuscì alla fine a trovare l’apertura e ci posizionò sopra la punta dell’uccello.
“No…”, tentai ancora di sottrarmi all’inevitabile.
“Sta fermo! – disse Matteo con voce smorzata – I camionisti sono figli di puttana, non lo sapevi?...”, e arcuò il bacino, dando un colpo d’affondo che me ne cacciò dentro almeno metà.
“Ahijaààà!”, sguaiolai all’improvviso, accecante lampo di dolore.
“Oh, lo sapevi… sì che lo sapevi… - continuò – e proprio questo di fa sbrodolare il culo!...”, e con una seconda spinta, me lo piantò tutto dentro.
Diedi un grido strozzato e sgroppai con tutte le mie forze, per togliermelo di dosso, ma lui mi passò le braccia attorno al petto e mi tenne stretto a sé.
“Sta fermo! – mi sussurrò all’orecchio e la sua voce era dolce stavolta – Adesso ti passa e vedrai come te lo farò godere il mio cazzo…”
E me lo fece godere per davvero! Dopo un lungo momento, durante il quale lui non si mosse, ma mi tenne stretto a sé, bisbigliandomi all’orecchio sconcezze e oscenità inimmaginabili, il dolore cominciò ad attenuarsi, sostituito da un piacevole senso di riempimento. Allora diedi un leggero rinculo per accoglierlo meglio e lui ...